Questa mattina, negli spazi dell’Istituto Cavanis, politica, sanità, parte del tessuto industriale locale, scuola e istituzioni legate al mondo dello sport paralimpico si sono incontrate per discutere di un progetto che potrebbe portare a Possagno notevoli opportunità di sviluppo a 360 gradi e creare un primato virtuoso in Italia.
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Una nuova vita per l’alberghiero Maffioli
Come già anticipato in un precedente articolo, l’edificio dell’ex alberghiero Maffioli, a due passi dal Tempio ma in disuso dal 2016, potrebbe diventare un Centro Multidisciplinare di eccellenza per la preparazione paralimpica e per l’avviamento ad Attività Rieducative Motorio-Sportive e Artistico-Culturali“.
La sede, studiando i rendering, potrebbe diventare particolarmente spaziosa e piacevole, ben inserita nel contesto paesaggistico di Possagno. Nella quotidianità del centro riabilitativo, lo sport indoor e outdoor sarebbe in questo caso un punto centrale.
Il discorso del presidente Zaia
“Sarebbe un centro unico in Italia, capace di consentire a chi incontra una disabilità un percorso pensato per le sue necessità. Si tratterebbe del più grande progetto di questo tipo in Veneto e questo territorio finalmente è anche servito da un’autostrada. Sarebbe eccezionale arrivare al completamento entro il 2026 e questa squadra compatta di imprenditori l’ha ritenuto possibile” ha commentato il presidente del Veneto Luca Zaia, accompagnato dall’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, dal dottor Roberto Rigoli e dal dottor Paolo Dalla Bella.
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Zaia ha anche citato la questione delle barriere architettoniche, affermando che la sfida più grande è rendere accessibile l’Arena di Verona, dando un segnale forte a livello nazionale e internazionale.
Una cordata di aziende nel progetto
Al tavolo c’erano anche i rappresentanti di varie aziende coinvolte nel progetto tra cui il capofila Pierpaolo Brombal, Paola Carron, Valter De Bortoli, assieme a Davide Giorgi e Gianpaolo Berton. “Come famiglia abbiamo incontrato la disabilità a una cena di beneficenza sei anni fa – ha spiegato Pierpaolo Brombal -. Da quel momento abbiamo pensato di fare qualcosa anche per il nostro territorio e da lì è nato “6 Insuperabile”. Alla cena di gala, però, il presidente Zaia ci ha chiesto di fare qualcosa di più tangibile, che resti anche in futuro e così, condividendo con altre aziende, è nata l’idea”.
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Pancalli appoggia l’idea, “ma attenzione alla gestione“
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Ha parlato anche Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, che ha detto: “Le Olimpiadi, come le Paraolimpiadi, non sono tanto importanti per il momento stesso in cui si svolgono, ma per gli anni che vengono in futuro. Dal punto di vista politico, questa è la strada giusta: fare squadra e includere il sistema sociosanitario in questi progetti. Questo perché lo sport, in ogni caso, è sempre un investimento anche per abbattere i costi. Potete contare sul mio apporto politico, ma attenzione alla gestione futura di una struttura di questo tipo”. Al suo fianco anche Ruggero Vilnai, presidente del CIP Veneto.
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Sport, ma anche arte, musica e cultura
Anche la scuola e la cultura avrebbero in questo progetto un’importanza notevole e di questo ha parlato anche Padre Spadotto: l’Istituto Cavanis, ma anche la Gypsotheca Canova, il Museo Giorgione di Castelfranco Veneto e il Conservatorio Steffani verrebbero coinvolti nell’eventuale proposta didattica e culturale. Presente anche una rappresentanza di FA Progetti, che ha stilato il progetto.
Per quanto riguarda i costi di un’opera del genere, la Regione del Veneto si sta concentrando nell’intercettare dei contribuiti derivanti da fondi come l’Inail, ma il presidente ha invitato a farsi avanti anche altre cordate d’imprenditori della zona.
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Un progetto che potrebbe rivitalizzare il paese
Era presente al tavolo anche l’amministrazione comunale, con il sindaco Valerio Favero e vari assessori e consiglieri in platea. Il primo cittadino ha spiegato come effettivamente un centro come questo potrebbe garantire uno sviluppo al centro abitato: “Ci fa particolarmente piacere poter dare vita nuova a questo edificio, che ha ospitato per quarant’anni un istituto d’eccellenza, ma che è in disuso dal 2016, riportandolo alla comunità attraverso un intervento sociale di quest’importanza”.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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