Dal messaggio d’aiuto all’irruzione delle SOS: la lunga notte di via Gorizia

Aiuto, aiuto, sono in pericolo”. Un messaggio alla figlia dopo l’ennesima lite, e la giovane che immediatamente allerta i Carabinieri. Dopo pochi minuti i militari dell’Arma, senza farsi notare, hanno creato un cordone di sicurezza nella zona di Via Gorizia a Preganziol, dove la coppia viveva da pochi anni.

La figlia della donna era a conoscenza che ormai i rapporti tra i due si erano deteriorati e che i litigi erano all’ordine del giorno, ma la giovane si è preoccupata quando, dal pomeriggio di ieri, la mamma – nonostante i numerosi tentativi di mettersi in contatto – non rispondeva al telefono.

L’uomo, operaio cinquantacinquenne che teneva in casa anche tre pistole e tre fucili con porto d’armi regolare, poco dopo avrebbe iniziato a minacciare la moglie convivente, di tre anni più anziana. L’avrebbe chiusa in casa, sottraendole le chiavi e impedendole di uscire, ma senza prendere il cellulare che la donna, durante tutta la notte, ha utilizzato per comunicare via Sms con il Carabiniere negoziatore.

I contatti delle forze dell’ordine sono avvenuti solo con la donna, impedendo così che l’uomo scoprisse quanto stesse accadendo. I reparti speciali e tutti i Carabinieri presenti si sono tenuti a debita distanza in modo che il sequestratore – anche affacciandosi alla finestra o uscendo dalla porta di casa – non si sarebbe accorto di nulla.

“Stavo accompagnando un’amica alla macchina – spiega Thomas Mini, che abita poco lontano dalla palazzina gialla teatro della notte di terrore – quando i Carabinieri ci hanno detto di ritornare in casa, di chiuderci dentro e di stare lontani dalle finestre. Solo alle 3 la mia amica è potuta scendere e, scortata dai Carabinieri, è stata fatta salire in auto”.

Nel frattempo, in via Gorizia sono arrivati anche i Carabinieri delle Sos (Squadre operative di Supporto) ma nel quartiere – da quanto appreso in mattinata – in pochi sembrano aver visto qualcosa, a dimostrazione dell’operazione “chirurgica” portata a termine dai militari.

Il negoziatore, oltre ad aver cercato di tranquillizzare la donna, le ha anche domandato se solitamente la mattina faceva qualcosa che le avrebbe permesso di allontanarsi dall’abitazione. Fortunatamente la donna era solita portare in giardino il cane.

L’uomo ha dormito qualche ora ma alle 7 è arrivata la svolta: la donna – come consigliato dai militari – è riuscita a convincere il marito a farla scendere con il cane. È proprio in quel momento che i reparti speciali hanno fatto irruzione cogliendo alla sprovvista l’uomo, immobilizzandolo senza spargimenti di sangue. Un’operazione che non ha permesso all’uomo di opporre resistenza.

Il cinquantacinquenne è stato arrestato e ora si trova rinchiuso nel carcere trevigiano di Santa Bona con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e violenza privata. In mattinata la donna è stata riaccompagnata a casa e i Carabinieri hanno sequestrato le armi presenti all’interno dell’abitazione.

(Foto: per gentile concessione di un lettore)
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati