Gli orari scolastici e quelli del pulmino non “coincidono”: botta e risposta tra genitori e amministrazione comunale

L’anno scolastico è iniziato da pochi giorni e già emergono i primi problemi. Sotto i riflettori c’è la scuola primaria di Santa Maria a Revine Lago: con i nuovi orari, infatti, i genitori hanno notato che, usufruendo del servizio scuolabus, i loro bambini arrivano in ritardo a lezione.

Un problema, questo, con origini che risalgono a qualche anno fa, quando il plesso scolastico di Tarzo, a causa della carenza di iscrizioni, non fece partire la didattica per alcune classi. Alle famiglie venne quindi chiesto di scegliere: iscrivere l’alunno alla primaria di Corbanese a tempo pieno o alla primaria di Santa Maria a tempo parziale con, in forma gratuita, il servizio di trasporto scolastico.

Gli alunni provenienti da Tarzo, fino all’anno scorso arrivavano in tempo per l’inizio delle lezioni. Per garantire loro il rientro a Tarzo, però, era necessario farli uscire 5 minuti prima dell’ultimo suono della campanella.

Quest’anno scolastico, a causa della carenza di personale scolastico ATA, il Comune di Tarzo e gli altri della Vallata sono stati chiamati a un tavolo tecnico. L’obiettivo dell’incontro era quello di trovare la migliore soluzione per ridurre il tempo di sorveglianza degli alunni prima dell’inizio della lezione. Dopo una serie di valutazioni trasversali, si è deciso di iniziare le lezioni 10 minuti prima, alle 7.50. Ci sarebbero però stati problemi di comunicazione.

“I genitori hanno appreso nel pomeriggio di giovedì 8 settembre – scrive una mamma demoralizzata – che l’orario delle lezioni a Santa Maria sarebbe stato dalle 7.50 alle 12.20 anziché dalle 8 alle 12.30. Una decisione presa senza coinvolgimento delle famiglie e senza comunicazioni di alcun genere in merito alle motivazioni di tale decisione a pochi giorni dall’inizio del nuovo scolastico”.

“Dalla fine di luglio – continua – nel sito del Comune di Tarzo sono stati pubblicati gli orari del servizio di trasporto scolastico: i pulmini del Comune di Tarzo arriveranno alle scuole di Tarzo alle 7.55 per poi far scendere gli alunni e proseguire per Santa Maria con arrivo previsto per le 8.05. Rispetto a questo ipotetico ritardo giornaliero (15 minuti ogni giorno per 200 giorni di scuola significano almeno 50 ore di lezione perse) nessuna specifica comunicazione e/o motivazione da parte della dirigenza scolastica”.

“Faccio presente che questi bambini vivono una condizione di svantaggio – conclude la mamma – già dal primo anno: sempre per riuscire a conciliare le esigenze del trasporto scolastico, ogni giorno uscivano dall’aula 15 minuti prima del termine delle lezioni, pari a 250 ore di lezione perse in 5 anni. Questa situazione, dal secondo anno in poi, è stata data per “scontata”, senza nessuna comunicazione da parte della scuola rispetto all’uscita anticipata e, dal terzo anno, senza nessuna autorizzazione scritta da parte dei genitori. Credo sia giusto tutelare tutti (insegnanti, bidelli, autisti, dirigente) ognuno con la propria parte di responsabilità, ma credo che ciò non debba avvenire a scapito del maggiore interesse degli alunni, minorenni, che subiscono le decisioni degli adulti”.

Il vicesindaco di Tarzo Antonella Pol ha risposto a stretto giro: “Il servizio di trasporto scolastico ci sta a cuore – afferma l’amministratrice tarzese – perché consente a molte famiglie di conciliare gli impegni familiari e lavorativi con quelli scolastici dei propri figli. Negli anni abbiamo investito molte energie ed è stato dedicato tanto impegno al fine di migliorare, per quanto nelle nostre possibilità, il servizio di trasporto scolastico, dal punto di vista degli orari, fermate, tratte, non ultimo anche dal punto di vista economico, arrivando ad offrire un servizio gratuito per il 99% dei nostri studenti residenti”.

“Allo stato attuale – specifica Pol – gli alunni che da Tarzo raggiungono la scuola primaria di Santa Maria arrivano alle ore 7.57 (dato certo, rilevato già dal primo giorno di scuola) e non 8.05 come lei ha stimato, pertanto, considerato che l’inizio delle lezione nel plesso di Santa Maria è stato stabilito alle ore 7.50, entrano in classe 7 minuti più tardi. L’uscita, invece, è stata anticipata alle 12.20, pertanto è perfettamente coordinata e allineata con l’orario di partenza dello scuolabus per la tratta di rientro a Tarzo. Con questi dati, il conteggio da lei sviluppato sulle ore di lezioni perse in un anno, cambia notevolmente”.

“A gennaio 2022, al rientro delle vacanze natalizie – continua Pol – in corrispondenza con lo spostamento degli alunni della primaria dal plesso di Corbanese a quello di Tarzo, per un paio di giorni, forse anche per la prima settimana di scuola, il pulmino che sua figlia prendeva a Nogarolo la portava fino al piazzale delle scuole di Tarzo. Lì avveniva lo scambio e sua figlia saliva su un secondo pulmino, coadiuvata dall’assistente, che prima di proseguire per Revine accompagnava i bambini all’infanzia a Tarzo. Superata quella settimana sua figlia avrà preso lo scuolabus a Nogarolo che la portava fino al piazzale delle scuole di Tarzo, dove avviene il cambio di scuolabus e sarà salita sul bus navetta che parte direttamente da lì per Revine”.

“Nella sua nota ci chiede di poter rivalutare la situazione – conclude -. Alla data attuale quello che l’Amministrazione di Tarzo ha fatto è trovare la soluzione migliore e possibile per garantire a tutti i nostri studenti un adeguato trasporto scolastico e contestualmente cercando di venire incontro alle nuove necessità palesate dalla scuola a causa della carenza di personale scolastico”.

La risposta dei genitori, alcuni dei quali ribadiscono che gli alunni in questi giorni entrano in aula qualche minuto dopo le 8, non si è fatta attendere: “Abbiamo apprezzato la disponibilità del Comune di Tarzo nel mettere a disposizione il servizio di trasporto scolastico. Se è pur vero che nel primo anno tale situazione era nuova e doveva essere collaudata, è altrettanto vero che ormai questo è il quinto anno. Meriterebbe dunque un pensiero a lungo termine anche in termine di organizzazione del servizio di trasporto e non con soluzioni che siano le meno peggio per gli alunni”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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