La squadra di “Vivo San Fior”, lista civica a sostegno del candidato sindaco Gastone Martorel, si è presentata giovedì sera, negli spazi della sala polifunzionale del municipio di San Fior.
Un nome, quello della lista, che, come ha spiegato Martorel, esprime quello che è un messaggio che la squadra intende lanciare in questo periodo di elezioni: “Io vivo a San Fior e San Fior è vivo – ha chiarito il candidato sindaco – La gente ci voti non perché facciamo parte di un partito, ma per quello che abbiamo fatto e per quello che faremo”.
Presenti in platea esponenti di Forza Italia (Matteo Zucol, che ha commentato positivamente la presenza dei giovani all’interno della lista) e Fratelli d’Italia, Gianpaolo Vallardi e Giacomo De Luca, oltre ad amministratori locali.
“Fa piacere avere l’amicizia di alcuni partiti, ma vorrei sottolineare che noi corriamo senza simboli: siamo una civica. Avere dei simboli, infatti, porta a dover rispondere alla volontà del partito e io non posso aderire alle direttive che non corrispondono alle esigenze del mio paese – ha evidenziato Martorel – Questa è una squadra giovane e sorridente, con cui ci siamo trovati subito d’accordo: io accetto il cambiamento, godo della loro fiducia e loro della mia”.
La lista è composta da Alberto Tonon, Luisa Sonego, Marco Frare, Letizia Corte, Halima Hajli, Karen Da Rui, Fabio Zambon, Fabrizio Spinazzè, Gianfranco Virgilio, Angelo Martinelli, Ester Antoniazzi, Mubina Omerovic.
“Siamo guidati dall’idea del ‘fare’, non del parlare e stare fermi”, ha ribadito più volte Martorel. Nel corso della serata il gruppo si è dimostrato critico sull’operato dell’attuale amministrazione, giudicando erronee, a loro dire, alcune scelte come la chiusura dello Sportello Donna o ritenendo insoddisfacente l’approccio avuto nella ricerca di bandi e contributi, per la quale sarebbe mancata “una visione d’insieme”.
“Il municipio deve essere aperto negli orari di apertura, ci deve essere l’accesso ai servizi – ha affermato il gruppo – Inoltre c’è il problema della lentezza del semaforo, che ha rallentato il traffico nel centro urbano”.
“Ho sofferto molto negli ultimi cinque anni – ha riferito Martorel, già sindaco in passato – perché il Comune si è fermato: ci sono Comuni che con il Covid hanno iniziato a correre, però questo non è successo a San Fior. Non è stato fatto l’interesse dei cittadini”.
“Penso poi anche alle associazioni del territorio: tutte hanno bisogno di una marcia diversa – ha proseguito – Come dico sempre al mio gruppo, le insidie devono diventare delle opportunità e bisogna cambiare marcia per non rimanere fermi. Ricordo qualche anno fa, quando ero sindaco, in cui avevamo il problema delle scuole materne, che da tre rischiavamo di averne una: ora la scuola materna statale conta sempre una certa lista di attesa. Per non parlare della risistemazione dell’ex canonica di San Fior di Sotto che abbiamo realizzato”.
“C’era anche il problema dell’area dove oggi sorge il Parco Fiore: all’epoca era una zona aperta di amianto. Sono state trasportate via tonnellate di amianto e l’area è stata bonificata. Le corse per trovare i fondi sono state tante – ha aggiunto – Mi ricandido perché abbiamo un Comune meraviglioso: credo che per fare il sindaco bisogna darsi da fare per trovare quel ‘di più’ che si vuole e parlare tanto con la gente. Vista la mia esperienza alla Sanfiorese, credo di saper trasmettere tanto alle nuove generazioni”.
“Vogliamo gente che viva bene in questo territorio e apprezzi di starci – ha concluso – Io in consiglio comunale (in minoranza, ndr) non mi sono sentito parte di questa casa. Non ho interessi privati e neppure scheletri nell’armadio. Non ho mai detto ‘non posso fare nulla perché comandano gli uffici’: abbiamo bisogno di cambiare marcia. Siamo a disposizione per un dialogo e uno scambio costruttivo con i cittadini”.
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