Uno strumento in caso di necessità: è questo il messaggio emerso mercoledì sera, all’ex canonica di San Fior di Sotto, dove è stato presentato il nuovo defibrillatore, donato dall’Anap (Associazione nazionale anziani e pensionati) Confartigianato alla comunità e da un’azienda che ha preferito rimanere anonima la quale, oltre a pagare la cassetta contenente lo stesso defibrillatore, ha assicurato la copertura economica per il controllo dell’apparecchio per i prossimi cinque anni.
Nello specifico, il nuovo defibrillatore sarà al servizio della chiesa, dell’asilo, della canonica, della stessa ex canonica e, più in generale, delle associazioni locali.
L’apparecchio è stato posizionato ieri sera all’interno di una colonnina esterna alla chiesa di San Fior di Sotto.
Come ha spiegato Ledio Cuzzuol (presidente di Anap Confartigianato), “si spera che questi apparecchi non debbano servire ma, se dovessero servire, ci sono”.
Tra il 2022 e il 2023 sono stati donati circa sette apparecchi nel territorio, ma il progetto è tuttora in itinere.
Da parte sua, Alberto Steffan della Medicasl Healthcare (società produttrice del defibrillatore) ha spiegato il funzionamento dell’apparecchio ai rappresentanti delle associazioni in sala: “Si tratta di un dispositivo facile da utilizzare e intuitivo, che va utilizzato dopo aver chiamato il 118: l’operatore, in generale, indica quello che è il defibrillatore più vicino – ha riferito – Presenta anche la modalità pediatrica, che può essere utilizzata sui bambini”.
“Il defibrillatore si trova all’interno di una teca, posizionata all’esterno, riscaldata e ventilata, protetta dai raggi UV tramite una tettoia – ha chiarito – La teca è allarmata e illuminata (quindi ben visibile). Essendoci ora i defibrillatori sul territorio, c’è la possibilità di intervenire. Anche rimanendo in stand by, l’apparecchio è sempre pronto all’uso. La batteria ha una durata di sei anni, mentre il corso per utilizzare il defibrillatore è di cinque ore, con una parte teorica e una pratica su un manichino”.
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