“Una normalità straordinaria”: presentato alle Manzane il nuovo libro sul campione del mondo Alessandro Del Piero

Patrizio Ruviglioni (a sinistra) con Alberto Rosa

Una “storia di vita” e un “romanzo di formazione”: così è stato descritto il volume del giornalista Patrizio Ruviglioni, dal titolo “Alessandro Del Piero, il primo della classe” (pubblicato da edizioni 66thand2nd).

L’incontro si è tenuto ieri mercoledì sera alla cantina Le Manzane di San Pietro di Feletto ed è stato organizzato dal Circolo culturale Conegliano, in collaborazione con la libreria Tralerighe, Garbellotto botti, Perenzin, Le Manzane e Banca Prealpi SanBiagio.

La presentazione è stata moderata da Alberto Rosa e ha rappresentato la prima tappa della rassegna “Libri in botte. Immersi tra pagine e vini”.

L’iniziativa è stata introdotta da Riccardo Huster della libreria Tralerighe e da Luciano Finesso, presidente del Circolo culturale Conegliano, il quale ha spiegato che, pur avendo raggiunto un centinaio di iscritti, il circolo stesso è aperto a nuove adesioni.

“Ho voluto raccontare Alessandro Del Piero come persona, pur non avendolo mai conosciuto – ha raccontato l’autore del volume -. Un libro per capire come è diventato un giocatore molto amato, che ha saputo imporsi in una squadra competitiva come la Juventus”.

Il suo profilo è stato paragonato a quello di altri giocatori famosi come Totti, Beckham, Ronaldo, Baggio. Sono stati inoltre passati in rassegna i momenti cruciali della carriera di Del Piero, compresi gli esordi e gli infortuni.

“Lui è un giocatore che si lasciava meno leggere e alla Juventus è sempre stato messo alla prova – ha proseguito -. La sua normalità è poi diventata straordinaria”. 

Nel libro la vicenda sportiva del calciatore si intreccia con l’esperienza dei tifosi come il giornalista stesso: “Pur essendo romano, sono sempre stato juventino, come mio padre – ha raccontato Ruviglioni -. Mi sono rivisto molto in Del Piero, quindi si può dire che questa è una biografia personale“.

“Inizialmente lui era il ‘secchione del calcio italiano’, aveva l’immagine da primo della classe, per poi essere molto amato – ha aggiunto -. Questo è il racconto di una storia di vita e del passaggio alla vita adulta: quando giocava al Padova aveva il portamento di un giocatore destinato a una grande squadra”.

Tatticamente è sempre stato un giocatore maturo – ha continuato -. Se lo dovessi conoscere, avrei piacere di non fargli dire cose di circostanza, ma chiedergli cosa significa essere Del Piero”.

“Lui ha trovato una chiave per la sua vita – ha concluso -. Si è sudato tutto, anche l’amore della gente”.

(Foto: Qdpnews.it riproduzione riservata)
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