Settant’anni di storia e successo nel mondo delle stufe a pellet e cucine a legna: l’azienda Cadel è tornata nel suo luogo di nascita con uno stabilimento nuovo e all’avanguardia inaugurato oggi lunedì alla presenza di svariate autorità.
Nata nel 1949 a Santa Lucia di Piave su iniziativa del fondatore Umberto Cadel, specialista nella realizzazione dapprima di cucine e stufe a legna e successivamente anche di prodotti a pellet, l’azienda nel 2013 venne acquistata dal gruppo MCZ, avviando così un processo di internazionalizzazione e facendo diventare il marchio Cadel protagonista in Europa e non solo.
Semplicità, affidabilità e convenienza sono i princìpi che l’azienda promuove. I nuovi stabilimenti rispondono all’esigenza di produrre in modo competitivo, flessibile e soprattutto sostenibile. Un impianto industriale 4.0: sono state adottate tecnologie all’avanguardia volte a minimizzare l’impatto ambientale e garantire, mediante un accurato controllo di tutti i processi produttivi, una migliore qualità del prodotto finale.
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Presenti all’inaugurazione i vertici di Mcz Group e Cadel Giacomo e Riccardo Zanette, insieme al presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, al viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, al sindaco Fiorenzo Fantinel, al presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, al consigliere regionale Roberto Bet, al vicepresidente di Confindustria Veneto-Est Paola Carron, al presidente di Confindustria Italia-Serbia Patrizio Dei Tos e a molti altri personaggi di spicco appartenenti al mondo istituzionale, politico e imprenditoriale.
“La presenza di tante autorità ci onora – ha commentato il presidente Giacomo Zanette – e siamo lieti di poterle ricevere in questo stabilimento che rappresenta oggi un fiore all’occhiello del gruppo friulano Mcz e un modello di efficienza e ottimizzazione delle risorse, capace di rispondere alle crescenti richieste del mercato, rispettoso delle esigenze dei nostri collaboratori ai quali va la nostra riconoscenza per gli straordinari risultati raggiunti”.
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“Da subito abbiamo puntato al riposizionamento di questa storica azienda trevigiana – sottolinea il vicepresidente Riccardo Zanette – e i risultati raggiunti a livello internazionale in questi dieci anni lo confermano. Cadel oggi è presente in 24 Paesi europei e anche in Sudamerica (Cile), Reunion, Marocco, con un fatturato che negli ultimi cinque anni è più che raddoppiato passando dai 19 milioni di euro del 2018 ai 42 milioni del 2022. Il mercato internazionale presenta prospettive di crescita ancora molto interessanti e grazie ai nuovi impianti potremo affrontarle al meglio”.
“I nuovi edifici sono stati innalzati recuperando le superfici precedentemente occupate da un insediamento produttivo dismesso e fatiscente – spiega il direttore generale Massimo Daruos – che abbiamo demolito con un consumo di suolo praticamente nullo. Con la bonifica abbiamo smaltito 15.000 mq di amianto. Inoltre abbiamo introdotto sistemi che consentono una buona autonomia energetica grazie a 400 kW di fotovoltaico e abbiamo azzerato il trasporto su gomma interno allo stabilimento”.
La nuova sede occupa una superficie totale di 20 mila mq su un lotto di 45 mila e risponde ai più severi requisiti della sostenibilità in àmbito tecnologico industriale. La produzione massima, rispetto ai precedenti 30 mila pezzi l’anno, ora può arrivare a 50 mila pezzi e i nuovi spazi consentono di passare da 120 a 190 dipendenti. Oggi Cadel ne conta 147.
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“Da un relitto industriale – ha commentato Zaia – un’azienda di successo che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici e la terra da cui proviene. Un’azienda veneta che funziona, cresce, sviluppa nuova occupazione, guarda al futuro in termini di sostenibilità. Condivido le parole di Giacomo Zanette: siamo abituati a lavorare avendo chiaro in mente che quello che abbiamo fatto ieri non sarà sufficiente domani”.
“È sempre un grande piacere per me visitare aziende come Cadel e imprenditori come Giacomo e Riccardo Zanette – ha aggiunto Gava – che credono e investono nel nostro Paese con lungimiranza. Mi compiaccio della loro scelta di realizzare i nuovi stabilimenti senza ulteriore consumo di suolo, bonificando un precedente insediamento industriale dismesso. La politica non deve mettere i bastoni tra le ruote, ma dare loro sostegno e collaborare al fine di favorire le aziende virtuose, con una visione sostenibile del proprio sviluppo”.
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“L’inaugurazione di questo nuovo spazio aziendale – ha concluso Carron – realizzato all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità e della competitività costituisce un’occasione di crescita per tutta la comunità e rappresenta una visione imprenditoriale che Confindustria Veneto Est condivide pienamente”.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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