Giovanna Bevilacqua consacrata nell’Ordo Virginum: “Ora il Signore ha reso la mia vita colorata e gioiosa”

“La mia vita sembrava normale, ma mi ha tolto tutto: le cose non sono andate bene, ogni ostacolo sembrava insormontabile. Poi sono venuti a mancare i miei genitori, e questo mi ha sradicato anche dalle origini più autentiche. Ma il tempo di buio è stato occasione per accorgermi della presenza di qualcun altro: mi sono affidata completamente a Gesù perché ho sentito che si è preso cura di me, e ora ho compiuto una scelta di amore a Lui”.

Si racconta così Giovanna Bevilacqua, che domenica scorsa 5 maggio è stata consacrata nell’Ordo virginum dal vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo nel corso di una partecipata e significativa cerimonia nella chiesa arcipretale di Santa Lucia di Piave.

La consacrazione nell’Ordo virginum è una “scelta di vita” caratterizzata dal proposito di verginità e della dedicazione alla Chiesa; non prevede l’inserimento in un istituto religioso – né abito specifico – e non si riconosce nel carisma di un fondatore; non comporta un distacco dalle forme del vivere del contesto sociale, perché la consacrata continua a svolgere un’attività lavorativa e si mantiene autonomamente.

Una vocazione adulta quella di Giovanna, ben conosciuta nelle terre della Marca: figlia di genitori veneziani trasferitisi per motivi di lavoro a Pieve di Soligo, qui ha vissuto e operato per diversi anni. Poi gli studi e quindi il lavoro l’hanno portata a spostarsi frequentemente, per approdare infine, sedici anni fa, a Santa Lucia di Piave, dove tuttora risiede.

Fin da giovane “in ricerca”, Giovanna è giunta alla cerimonia di domenica scorsa alla fine di un lungo percorso di formazione e discernimento maturato negli ultimi quindici anni circa: “Dal 2007 ho cominciato a mettere tutti gli eventi della vita sotto la luce di Dio – afferma – e ho capito che lui mi stava salvando”.

“Sto provando una gioia immensamente grande e commovente – aggiunge – che vorrei far sperimentare a tutti. È una felicità pura, serena e di pace. Permettere la presenza di Dio nella vita, anche se è dolorosa, rende tutto più semplice. È difficile da immaginare, eppure così tangibile: la mia esistenza grigia ha preso colore perché mi sono affidata a Lui”.

Il passo di Giovanna suggerisce una riflessione sulla centralità della donna nella Chiesa: “Penso che la Chiesa debba riprendere per mano il tema del ruolo della donna, che va studiato e capito, anche attraverso una rinnovata attenzione alla Parola – afferma la neoconsacrata – La donna nella vita di Gesù, ad esempio, ha avuto una funzione molto importante”.

La cerimonia di domenica è stata scandita da vari gesti simbolici e significativi, a partire dal suo solenne ingresso dietro il vescovo accompagnata dalle altre undici consacrate dell’Ordo virginum, mentre teneva in mano una lampada accesa, a testimoniare il suo impegno ad accogliere la luce di Cristo e ad essere lei stessa luce nel mondo. Poi la prostrazione, la consegna dell’anello nuziale “segno dell’amore eterno di Cristo sposo” e del libro della liturgia delle ore.

Il vescovo Pizziolo ha pronunciato parole di incoraggiamento a Giovanna per il suo passo: “La relazione con il Signore, se accolta come risposta riconoscente, genera pace interiore e gioia. Ciò che rende bella la vita sono le relazioni, e se ne stabilisco una autentica con il Signore, la mia vita diventa gioiosa, nella pace”.

“Così è avvenuto nella tua vita – ha aggiunto, rivolgendosi alla consacrata -. È un dono che il Signore concede a chi lo segue: non significa chiudersi intimisticamente con lui, bensì portare frutti che rimangano, cioè che siano evidenti e perseveranti: è l’amore reciproco, alla Chiesa, ma più ampiamente a tutte le persone con cui entrerai in contatto”.

“La vocazione alla verginità consacrata – ha concluso Pizziolo – non è una fuga dal mondo, tutt’altro: un impegno ad amare con tutta la libertà interiore possibile, con un’attenzione ai più bisognosi. La verginità consacrata è una capacità di amare ‘consacrata’, cioè liberata dalle paure, rinforzata, moltiplicata dall’azione dello Spirito Santo che ci rende partecipi di un rapporto unico con Gesù”.

(Foto: per gentile concessione di Giovanna Bevilacqua).
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