Niente festa della Repubblica, a Santa Lucia di Piave sventolano solo bandiere del Veneto: più di duemila persone si sono riversate questa mattina in campo Fiera ad ascoltare ciò che il sindaco Riccardo Szumski ha anticipato essere una “proposta per coloro che intendono impegnarsi attivamente, in prima linea”.
Non solo santaluciesi ma anche attivisti da città come Verona e Schio, tutti con la stessa convinzione: niente da festeggiare, ciò che serve è un cambio di rotta importante che coinvolga le alte sfere politiche ma che parta dagli stessi cittadini.
Il sindaco è chiaro nell’esporre i suoi principi: “Fondamentale l’intento pacifico: fare baruffe per il gusto di polemizzare non porta a niente. Dare un segnale forte e compatto in qualità di singoli individui che valgono significa fare un passo concreto verso il cambiamento da quella che oggi è una vera e propria dittatura”.
Il sindaco nota uno scompenso tra le autorità e la cittadinanza e rimarca: “In termini politici devo dire che lo Stato è fallito perché non ci dà speranza ed è stato dimostrato negli ultimi mesi con questo clima di terrore”.
Nella situazione attuale descritta da Szumski, il problema è sempre lo stesso: “Troppi tagli, la sanità è stata troppo penalizzata negli anni e ora si vedono i risultati”.
Bisogna avere il coraggio di agire, ricorda il primo cittadino indossando la fascia del Veneto, la risposta non sta negli altri ma “solamente voi se prendete in mano il vostro destino potrete cambiare le cose, anche andando contro anche ciò che sembra l’evidenza”.
Con questo la richiesta di concretezza e azione, con una proposta nuova: “Do la mia disponibilità a fare una sorta di coordinamento – dice – per un progetto ancora in fase di definizione. Manca il coinvolgimento diretto della gente nel maturare delle decisioni, propongo quindi di raccogliere le esperienze personali, in tutto il suolo Veneto, che come sapete, penso debba andare all’indipendenza. Ci servono tanti compagni di strada per camminare insieme per cambiare le cose, nel progetto che si chiama “Unità di resistenza veneta””.
In ogni comune del Veneto Szumski dice che si potrà creare questa unità, attraverso un rapporto fiduciario con lui stesso. “Così che si cominci a capire in ogni comune, quali sono i veri problemi del territorio e della gente che ci lavora”.
“Unità sta per una persona, un individuo, perché siamo tutti importanti. Siamo in molti agendo con un unico obiettivo. Abbiamo la stessa necessità di cambiare le cose”.
Szumski chiede e dà la sua disponibilità per un cambiamento reale e si auspica che ognuno abbia il coraggio di esporsi per la causa, per “creare quel tessuto che dia corpo a una resistenza, intensa come capacità di difendersi”.
Chiede poi anche, da domani, di rispondere a una mail dedicata, se valga la pena di creare questo movimento che potrebbe fare la differenza, seppur con un po’ di fatica e sudore. “Io ci sono, sono qui. Viva il Veneto” chiude Riccardo Szumski.
A commentare l’evento anche il consigliere Luca Castellaz di Vivere bene a Santa Lucia: “Se il primo drive-in era una novità, ora è una ridondanza. A mio avviso il sindaco ha un ottimo riscontro mediatico ma cavalca l’onda a seconda di dove tira la corrente: per mesi è stato allineato a quello che era il pensiero principale, con tanto di cartelli elettronici con la scritta “state a casa”, ora che il vento è cambiato la sua propaganda si adegua”, e aggiunge: “Non dimentichiamo che a breve ci saranno le regionali”.
(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it