È stato rinvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì scorso, al parco pubblico di Sarano di S. Lucia di Piave, un esemplare di Colombaccio (Columba palumbus) che si dibatteva a terra e incapace di alzarsi involo, evidentemente in difficoltà e certamente ferito.
È stata subito attivata l’Enpa, che ha riposto l’animale ferito al sicuro in una scatola dopodiché, per mezzo del professor Giuliano Della Bella, che collabora da qualche tempo con l’associazione, è stato conferito al Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) della provincia per le cure necessarie. L’animale non presentava ferite evidenti né tracce di sangue per cui, vista l’ora tarda è stato lasciato riposare nella notte.
Purtroppo il mattino seguente il povero animale è stato trovato cadavere. Dagli esami autoptici risulta che è stato colpito, da dietro e dal basso, da un pallino sparato da una carabina ad aria compressa. Il proiettile è stato ritrovato all’interno del polmone e tale ferita è stata fatale.
Si tratta dell’ennesimo gravissimo atto di bracconaggio, piaga purtroppo diffusissima nel nostro Paese che miete centinaia di migliaia di vite all’anno, già sanzionato dalla legge sulla caccia, alla quale potrebbe aggiungersi anche il reato di maltrattamento e uccisione d’animale sanzionato dal codice penale.
Un atto di violenza gratuito di per sé al quale si aggiunge la crudeltà dovuta al fatto che, essendo in pieno periodo di nidificazione, non va escluso che con questo sconsiderato gesto siano stati conseguentemente uccisi anche i pulli nel nido, che non saranno più alimentati.
Siccome il parco è circondato unicamente da abitazioni di privati ed è frequentatissimo da famiglie con bambini, e poiché è molto verosimile che lo sparo possa essere partito da una finestra prospiciente l’area verde, resta lo sconcertante dubbio di come poter stare tranquilli in un luogo in cui qualcuno si diverte a sparare dalla finestra.
Non resta che sperare che le indagini giungano alla giusta conclusione.
(Fonte e foto: Enpa Treviso).
#Qdpnews.it
