Non siamo nel film “A Perfect Day” di Leòn de Aranoa, che racconta una storia d’amore tra operatori umanitari nei Balcani, ma a Vittorio Veneto Veneto dove incontriamo Alessandro Cadorin, nato a Sarmede quarant’anni fa e Silvia Pastorutti.
Casco bianco in Kosovo nel 2009, poi in servizio in Georgia, responsabile Caritas Italiana per Albania, Macedonia, Montenegro, Alessandro arriva ad Haiti, il paese più povero del Sud America, continuamente devastato da catastrofi naturali, nel 2017 con l’incarico di seguire diversi progetti in agricoltura e di ricostruzione di case devastate e e in campo alimentare.
Silvia, invece, si trovava lì per un tirocinio post master in cooperazione internazionale e per seguire un progetto di protezione dell’infanzia con l’ong L’Albero della Vita, che aveva come obiettivo quello di facilitare l’inserimento dei bambini abbandonati nelle famiglie d’origine o in nuove famiglie.
Condividono da subito la spinta ideale e i valori che li hanno portati a migliaia di chilometri di distanza per aiutare gli altri anche a rischio della propria vita.
Saranno quattro anni intensi sotto tutti i punti vista: decidono di convivere e di affrontare insieme tutte le difficoltà ma anche le insostituibili gratificazioni del loro lavoro.
Nel 2020, a causa dell’instabilità politica e di notevoli problemi di sicurezza, sono costretti a lasciare il paese.
Da marzo di quest’anno sono in Turchia, altra zona calda dell’atlante geopolitico, dove stanno accompagnando la Caritas nel suo progetto di riorganizzazione delle sedi di Istanbul, Iskenderun e Izmir.
“L’impegno principale è quello di provvedere, con la consegna di razioni alimentari, stufe per l’inverno e vestiti, al sostegno di centinaia di famiglie e singoli in difficoltà, siano essi turchi o profughi siriani – racconta Alessandro – Nello stesso tempo stiamo rafforzando attraverso dei workshop le capacità di progettazione e di comunicazione, settore che ha visto anche la nascita della newsletterCaritas Turkey. Inoltre, per il 30 e 31 agosto, organizzeremo un importante incontro con altre associazioni partner impegnate nel sociale”. Prossima destinazione? “Probabilmente Kenya o Giordania”.
(Foto: per concessione di Alessandro e Silvia).
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