Rimane aperta anche nei giorni festivi che precedono l’Epifania la Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia in corso a Sarmede fino al 19 febbraio. La mostra, giunta alla 40^ edizione nel 2022, rappresenta il fiore all’occhiello della Fondazione intitolata a Štěpán Zavřel che nel piccolo comune trevigiano scelse di fondare la propria scuola di illustrazione, riconosciuta come un’eccellenza a livello mondiale.
Tante le iniziative pensate per celebrare i primi quarant’anni dell’esposizione che offre un viaggio nella fantasia attraverso 350 opere realizzate da oltre trenta illustratrici e illustratori provenienti da quindici paesi diversi. Una sezione storica intitolata appunto “Storie d’amicizia e d’arte” raccoglie le tavole di tanti autori illustri legati a Sarmede, dei punti fermi nel panorama dell’illustrazione internazionale, nonché protagonisti delle passate edizioni della Mostra. Fra questi Jindra Čapek, Emanuele Luzzati, David McKee, Květa Pacovská, Józef Wilkoń e naturalmente Štěpán Zavřel, per menzionarne alcuni.
L’ospite d’onore della 40^ edizione della mostra, diretta dall’artista Gabriel Pacheco, è Joanna Concejo, illustratrice polacca che dal 1994 si è trasferita in Francia, nella periferia parigina, dove vive tuttora. Se in Italia Joanna Concejo ha stretto un lungo e felice sodalizio con la casa editrice Topipittori, in Francia e in Polonia è l’editrice Dorota Hartwich ad occuparsi delle pubblicazioni dell’autrice de “Il Signor Nessun” (2008).
“La Mostra di Sarmede ci dona uno sguardo straordinario sull’illustrazione moderna che riflette gli umori del nostro tempo – commenta l’editrice franco-polacca Dorota Hartwich -. Qui possiamo ammirare illustrazioni che sono considerate dei classici, ma anche opere di artisti orientati verso il futuro. Fra le sale di questa mostra si comprende che l’arte dell’illustrazione non ha epoca, è un’arte ‘atemporale’ che indipendentemente dal periodo in cui viene prodotta ci restituisce una chiave di lettura sull’attualità. In qualità di editrice e ‘lettrice’ di immagini, quando leggo un’illustrazione cerco la presenza dell’autore. La presenza di Joanna Concejo, ad esempio, emerge nettamente dal suo tratto, dagli strumenti utilizzati, solo la matita nel suo caso, e la si ritrova anche nel suo uso particolare del colore e della tecnica del collage. La presenza dell’illustratore può emergere a patto che il lavoro sia manuale: è là che percepiamo il tremore del tratto, la forza dell’appoggio, ad esempio. Delle nuove tendenze del mondo dell’illustrazione guardo con scetticismo all’uso dell’intelligenza artificiale che rischia di privare le immagini di quella presenza umana che cerco nell’autore”.
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