Sarmede, l’amministrazione si impegna con contributi ad attività e privati in difficoltà: domande entro il 23 dicembre

L’amministrazione comunale di Sarmede è stata molto attenta verso coloro che a vario titolo sono stati in difficoltà economica a causa della pandemia del Covid–19. L’esecutivo guidato da Larry Pizzol ha stanziato 14 mila euro per poter elargire un contributo una tantum di 700 euro a favore delle attività commerciali costrette a chiudere durante il lockdown di primavera o in crisi a seguito delle restrizioni derivanti alla loro attività fissate di volta in volta dai vari decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri; 4 mila euro per un contributo di 300 euro per le famiglie che hanno avuto nuovi nati o delle adozioni.

A queste cifre si vanno ad aggiungere altri 2 mila euro utilizzati dall’ente locale per pagare le utenze domestiche di persone singole o di nuclei familiari che hanno documentato il momentaneo momento di sofferenza economica. Inoltre sono stati assegnati buoni spesa.

I titolari di ristoranti, di bar, di bed&breakfast, di agriturismi, parrucchieri, estetiste, aziende agricole, eccetera, potranno presentare la richiesta agli uffici comunali entro il prossimo 23 dicembre, secondo le modalità fissate dall’ente locale, che sono state pubblicate sul sito del comune.

Andremo a reperire altre risorse per incrementare la cifra finora stanziata di 14 mila euro – ha sottolineato il sindaco Larry Pizzol – qualora valutassimo, in sede di esame delle richieste pervenute, la necessità di far lievitare la cifra complessiva del fondo per gli imprenditori. Sono una ventina le tipologie di aziende che potranno presentare la domanda. Stesso discorso di possibile incremento del budget vale anche per gli aiuti finora stanziati per pagare le utenze domestiche”.

Anche i singoli cittadini e i nuclei familiari hanno risentito del blocco imposto per contenere la diffusione del coronavirus. In particolare nei mesi da marzo a maggio, ci sono state persone che da un giorno all’altro non hanno più avuto una fonte di reddito e che hanno faticato ad arrivare alla fine del mese.

L’amministrazione comunale si era attivata già a luglio e aveva preso in carico anche il pagamento di bollette dell’energia elettrica, dell’acqua e del gas di questi soggetti momentaneamente impossibilitate a far fronte a tale esborso. I nuclei familiari, per lo più italiani, sostenuti attraverso i servizi sociali sono stati una quarantina.

 

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati