Alice inCONtra Pollicino, un progetto di prevenzione alla violenza per i giovanissimi

Alice inCONtra Pollicino, un progetto di prevenzione alla violenza per i giovanissimi


Ha preso ufficialmente il via ieri, martedì 26 marzo, con la presentazione nella sala rappresentativa del Comune di Sernaglia della Battaglia, la quarta edizione di Alice inCONtra Pollicino, progetto di prevenzione alla violenza fisica e psicologica di genere rivolto agli alunni delle classi quinte della scuola primaria, ai loro genitori e insegnanti.

Nel territorio dei 28 Comuni del Distretto Pieve di Soligo dell’Ulss 2 i percorsi di educazione al rispetto di sé e dell’altro da sé si svolgono nelle scuole primarie dal 2019 con Alice inCONtra Pollicino. Giunto alla quarta edizione, è promosso da Fondazione di Comunità Sinistra Piave e rivolto ai dirigenti degli Istituti Scolastici del territorio del Distretto Pieve di Soligo dell’Ulss 2.

Il progetto riguarda dei laboratori educativi che si realizzano a scuola e sono finalizzati a far crescere persone libere da stereotipi, pregiudizi, aggressività, nel rispetto reciproco e dei ruoli di genere, ricercando soluzioni non violente ai conflitti che possono insorgere nei rapporti interpersonali e focalizzando l’attenzione sul diritto all’integrità personale. 

Le azioni di prevenzione avranno come ingredienti principali l’attenzione e la gentilezza per affrontare con consapevolezza un tema che chiama al confronto non solo con i diritti universali, ma anche con la cultura e i valori delle nostre comunità locali. Al lavoro educativo con gli alunni si accompagna un’importante azione di sensibilizzazione delle famiglie, degli insegnanti, delle comunità scolastiche.

“Le classi di oggi sono molto complesse, non sono più quelle di 15 anni fa – testimoniano alcune maestre -. Con l’avanzare dei social network sempre più espliciti, di alcune canzoni e video musicali violenti, i bambini crescono con un’impronta sbagliata. Alla loro giovane età, 8-10 anni, parlano già di sessualità ma in un modo violento e sbagliato. Certe cose ci sfuggono, un occhio esterno può far riflettere i ragazzi ma anche noi su certe dinamiche che si verificano all’interno delle classi. Questo intervento ci dà un supporto nell’affrontare certi argomenti difficili anche per noi insegnanti. Non è mai troppo presto per iniziare a parlare di questo, anzi, bisogna farlo dalle elementari a causa di tutto quello che oggi è disponibile, senza controllo e alla portata di tutti”.

Partendo dal considerare i fattori di rischio della violenza – che sono sociali, culturali, educativi, relazionali e individuali, a livello educativo – si agisce su alcuni aspetti quali il provare poca empatia, i videogiochi violenti, le relazioni precoci, possessività e gelosia nelle relazioni, le dinamiche di potere e controllo. 

La prevenzione alla violenza di genere inizia dalla conoscenza del proprio corpo, di uomo, di donna, capace di provare emozioni, sentimenti ed empatia. Attraverso il corpo ci esprimiamo ed entriamo in relazione con gli altri apprezzando la ricchezza delle differenze. Nei laboratori si lavora sul chi sono e come sono per aumentare la conoscenza delle emozioni e dei propri vissuti per imparare a comunicare come ci si sente; si affronta il tema della diversità che è ricchezza per creare opportunità e dialogo con l’altro, imparando a comprenderlo, come sta, come è fatto, per aumentare la conoscenza del proprio corpo nello sviluppo.

Gli obiettivi del progetto sono favorire la consapevolezza delle proprie e altrui emozioni e pensieri; favorire strategie e modalità di comunicazione verbale e non verbale rispettose di sé stessi e dell’altro; favorire il dialogo tra bambini e bambini e adulti significativi; aumentare la conoscenza rispetto ai temi dello sviluppo e della crescita.

“Negli ultimi anni i temi sono cambiati. Con questo progetto, dirigenti scolastici, maestre, alunni e le loro famiglie sono un coro che si incontra nel contrasto alla violenza di genere, riscoprendo le motivazioni forti del convivere e delle regole dell’affettività – afferma Loris Balliana, presidente di Fondazione di Comunità Sinistra Piave -. Sono molti perché ci credono. Convinti che sia possibile tramite l’ascoltarsi e capirsi diminuire e far sparire questo drammatico momento sociale. Fondazione di Comunità c’è su questo tema da anni e bisogna essere grati a tutti per la fiducia e la volontà che esprimono nel voler migliorare il futuro. Non spostiamo montagne ma tanti granelli di sabbia che sono quelli che contano, che in futuro ripagherà”.

“Sono temi importanti e di rilevo oggi giorno: bisogna parlare di prevenzione e violenza di genere dal punto di vista delle emozioni – ha dichiarato il sindaco di Sernaglia della Battaglia, Mirco Villanova -. Parlando con i ragazzi delle scuole, ho trovato riscontri positivi su questo progetto, i giovani riconoscono la valenza di questo percorso, importante per affrontare situazione di difficoltà che si creano nella fase dell’adolescenza. È fondamentale la prevenzione e il ruolo educativo all’interno delle scuole. Ringrazio Fondazione per il sostegno, tutti gli enti che la promuovono e le scuole che accolgono e sostengono questi progetti che, come amministrazione, vogliamo portare avanti per l’importanza che hanno”.

“Ringraziamo il Comune e la Cooperativa che ci mette le mani in pasta con i ragazzi – ha aggiunto Elisa Sossai, vicaria -. Tematiche, ahimè oggi rilevanti, che sono sempre state care alla scuola e sostenute dall’amministrazione. La nostra risposta è da subito stata di accoglienza. Nelle scuole è fondamentale avere formazione per le insegnanti, in modo da accompagnare nella giusta strada i nostri ragazzi”.

“Il fatto che le famiglie richiedono questo tipo di incontri è un ottimo segnale – ha detto Sara Pellizzari, educatrice di Itaca -. Alice e Pollicino, due personaggi che compiono un percorso di cambiamento in tutta la loro storia. Quando tornano a casa dalle famiglie sono diverse perché hanno vissuto tante esperienze ed è quello che vogliamo fare noi, facendo accogliere ai ragazzi le loro emozioni, il loro senso critico aiutandoli a ricostruire un’ idea di sé, in modo da riuscire poi a guardare l’altro con occhi diversi. Creare delle relazioni che fanno stare bene noi e l’altro e riuscire a cogliere i segnali: sono questi i nostri obiettivi”. 

La campagna Alice è sostenuta da Latteria Soligo, e gode della collaborazione degli operatori del Servizio Operativa di Comunità Ulss 2 – Distretto di Pieve di Soligo in gestione alla Cooperativa Sociale Itaca.

“Latteria Soligo, nei suoi 141 anni di storia, è da sempre vicina al territorio e alle sue iniziative di assoluto valore come appunto è Alice InCONtra Pollicino – ha dichiarato il dottor Marco Tappari, direttore marketing di Latteria Soligo -. Noi, sensibili a tematiche culturali e di sostegno sociale, combattiamo una battaglia, da sempre, come azienda contro la violenza di genere. In un’ottica di rapporto che dura ormai da anni, spendiamo volentieri il nostro nome, assieme a Fondazione, su questo progetto”.

Alla 4° edizione hanno aderito 70 classi di 14 istituti comprensivi (su un totale di 18 istituti comprensivi sul territorio dei 28 Comuni) per un totale di circa 1400 alunni ed alunne: Cappella Maggiore (che comprende anche le scuole dei Comuni di Colle Umberto, Fregona, Sarmede); Codognè; Cordignano (che comprende anche le scuole di Orsago); Conegliano 2 “Cima”; Farra di Soligo; Follina – Tarzo (che comprende anche le scuole di Cison di Valmarino, Miane, Revine Lago); Gaiarine; Pieve di Soligo (che comprende anche le scuole di Refrontolo); San Fior (che comprende anche le scuole di Godega di Sant’Urbano); Sernaglia della Battaglia (che comprende anche le scuole di Moriago della Battaglia); San Vendemiano; Santa Lucia di Piave; Vittorio Veneto 1 “Da Ponte” e 2 “A. Zanzotto”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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