“Cercare l’equilibrio in ogni istante”: l’arrampicatrice Federica Mingolla ospite del Cai “Velio Soldan”

Federica Mingolla, guida alpina e arrampicatrice di livello internazionale

Si è chiusa venerdì 19 aprile in sala consigliare a Sernaglia della Battaglia la rassegna dedicata all’ambiente montano “L’Eco della Montagna”, organizzata dalla sezione “Velio Soldan” di Pieve di Soligo del Club Alpino Italiano (CAI) – Commissione culturale e divulgativa. 

La rassegna, iniziata a febbraio, si è sviluppata in 6 incontri ospitati nei Comuni di Pieve di Soligo (Ruggero Arena, Matteo Pilon e Fausto De Poi), Miane (Jacopo Larcher), Farra di Soligo (Davide Bortuzzo e Renato Colucci), e Sernaglia della Battaglia.

La protagonista dell’ultimo incontro è stata Federica Mingolla, guida alpina e arrampicatrice di livello internazionale. 

Il presidente Federico Trinca consegna un riconoscimento a Federica Mingolla

Dopo i saluti dell’assessore Eleonora Antoniazzi e del presidente della sezione Cai di Pieve di Soligo, Federico Trinca, Mingolla ha iniziato a raccontare la sua storia partendo dal momento in cui si è avvicinata al mondo delle arrampicate. 

È la prima italiana a salire vie importanti e tecniche come Tom et Je Ris (Verdon), Digital Crack sul massiccio del Monte Bianco e in giornata la Via Attraverso il Pesce in Marmolada. 

Grazie all’amico e guida alpina Adriano Trombetta, scomparso in un tragico incidente in montagna, Mingolla si è avvicinata alla Valle dell’Orco e ha percorso la più celebre delle vie dell’alpinista e scrittore Gian Piero Motti: Itaca nel Sole

Durante la serata organizzata dal Cai di Pieve di Soligo, ha toccato anche il tema dei disturbi alimentari oltre al problema della gestione dell’immagine. 

Sala consiliare di Sernaglia gremita per l’incontro del Cai di Pieve di Soligo

Ha raccontato del suo infortunio, della capacità di riprendersi e della sua partecipazione alla prima spedizione tutta femminile sul K2

“Sono sempre stata una sportiva – ha commentato Mingolla – e ho praticato diversi sport, tra cui il nuoto. Ho iniziato a scalare a 15 anni. Prima andavo in montagna e camminavo tantissimo con i miei genitori. Facevo vie ferrate, c’era stato sicuramente un approccio alla verticalità, però non avevo mai scalato. È iniziato tutto in una palestra indoor e poi con il tempo mi sono portata sulle montagne”. 

“Credo che la felicità riguardi solo alcuni momenti della vita – conclude -, mentre la serenità può durare nel tempo. Sta a noi e a nessun altro dare il giusto valore alle nostre esperienze, consapevoli che il tanto famigerato equilibrio, quello che cerco disperatamente ogni volta che sono appoggiata alla roccia, è sempre un punto di arrivo e un punto di partenza. L’obiettivo del gioco non è trovarlo ma continuare, ostinati e fiduciosi, a cercarlo in ogni istante”. 

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata). 
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