Da Falzè di Piave una visione del rap alternativa: Poli e la Chef Tony con 31020 raccontano il territorio

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L’unione di quattro ragazzi con diverse sfumature musicali ha dato modo di creare un album che, nel suo piccolo, racchiude originalità, sentimento, emozioni, beat e tonalità rap.

La Chef Tony al completo, ovvero JJ, Ramon, Lelè e Poli, ha reso possibile l’uscita dell’album 31020 di quest’ultimo, un progetto ideato tra rime, pensieri e idee diverse ma incastrate alla perfezione.

Si diceva dei diversi punti di vista che hanno fatto si di creare un album unico, portando l’atmosfera di Falzè di Piave (e un pizzico di Valdobbiadene) nella musica.

Il rap, si sa, tende a toccare diverse tematiche e ciò che Poli in questo album ha voluto dare all’ascoltatore è un mix di tutto: “La cosa più importante al giorno d’oggi nel mondo musicale è quella di essere veri – afferma il giovane – Nei miei brani ho voluto buttare dentro le varie faccie di Poli a diversi mood, toccando diversi aspetti (dalla politica ai sentimenti, alla famiglia e gli amici)“.

“La cosa al giorno d’oggi più importante in ambito musicale – continua – è credere in sè stessi e di essere “veri””.

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Nonostante il genere possa creare controversie come l’utilizzo di termini volgari e droga nei testi, il pensiero dei quattro ragazzi va oltre questi aspetti che, in questo genere musicale, obbligatoriamente vanno toccati dato che si parla di un mondo, nel suo piccolo, “underground” e “urban”, sfumature nude e crude che reincarnano il rap in tutta la sua interezza.

La scelta di un genere musicale o di un certo cantante è determinata dal periodo di sviluppo che un giovane sta attraversando.

La cultura hip-hop offre agli adolescenti l’opportunità di far parte di un gruppo (crew) di altri ragazzi che condividono le stesse ideologie e passioni e con i quali potersi raffrontare, sperimentarsi e trovare nuove strade per la scoperta di sé.

È all’interno di queste crew che un giovane, anche attraverso la condivisione di comportamenti trasgressivi, individui nel capobanda un rappresentante sostitutivo della figura paterna mancante, che diviene quindi un modello con il quale identificarsi per la sua crescita da “ragazzo” a “uomo” o da “ragazza” a “donna”.

La categoria del rap, dunque per i ragazzi, può essere utilizzato, ad esempio, come veicolo per l’espressione della propria soggettività, per aggregarsi ad un gruppo con cui ci si riconosce e anche come strumento consolatorio cercando però di raccontare, a colpi di beat e rime, il territorio visto dai giovani.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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