Rinnovata la promessa davanti al Titano: dopo cent’anni le sue aquile nel cielo

Quanti giovani sono passati davanti al monumento “Il titano e le aquile”, all’incrocio tra le vie San Rocco, via Castello e via Trevigiana, a Sernaglia della Battaglia, senza mai chiedersi cosa significasse: quei rapaci scuri appollaiati sulla muscolatura poderosa del titano, quei nomi impressi nella pietra, quella stella contornata da una corona d’alloro e la tensione che il dinamismo di questa scultura esprime nel suo complesso. 

Video di Luca Vecellio

Lo sapevano bene nel lontano 1923, esattamente un secolo fa, quando la comunità volle realizzarlo, commissionandolo al pievigino Giovanni Possamai, per la moderata cifra di 50mila lire. “Il monumento delle aquile”, come viene chiamato oggi, ricorda la battaglia della Piana della Sernaglia e i caduti sernagliesi in tutte le guerre.

A promuovere l’opera fu un valoroso comitato di residenti che, con la cerimonia di questa mattina, lascia simbolicamente il testimone di questa memoria alla Sernaglia dei giovani e del futuro. E nel farlo, come direbbe Nicola Stefani, “si solleva una coltre d’oblio”.

La comunità del paese ha sfilato con questo spirito nel cuore, marciando assieme fin davanti al Municipio. Poi, raccogliendo il labaro del Comune di Sernaglia Medaglia d’oro per meriti civili dal 2009), ha raggiunto il monumento. Dietro all’ultrasecolare Banda di Moriago, hanno sfilato il sindaco Mirco Villanova e i suoi colleghi rispettivamente da Farra di Soligo, Moriago della Battaglia e Pieve di Soligo. Con loro anche la consigliera regionale Sonia Brescacin e tante altre rappresentanze dal cinquantunesimo Stormo, dai Lagunari di Venezia e dalle tantissime associazioni d’arma: l’Aeronautica, i Bersaglieri, i Combattenti e Reduci, gli Arditi, gli Aviatori e ovviamente gli Alpini in gran numero. 


Dopo la messa celebrata nella chiesetta di San Rocco, è stato il momento dell’alzabandiera, della deposizione delle corone d’alloro e dell’intervento delle autorità, intervallate dai brani suonati da alcuni dei ragazzi delle scuole, presenti anch’essi a sventolare le loro bandierine tricolore. Hanno contribuito all’organizzazione soprattutto il consigliere comunale Massimiliano Guglielmi, autore di una lunga ricerca storica sul monumento, l’architetto Marco Merello e Nicola Stefani, presentatore della cerimonia nonché nipote di quel Tullio Pillonetto ufficiale sernagliese che tanto desiderò realizzare il monumento. Erano presenti anche i volontari della Proloco, della Protezione Civile, dell’Associazione Carabinieri e delle tante associazioni di Sernaglia. Un percorso che non si è limitato a una cerimonia, ma che ha coinvolto i ragazzi e la comunità in una lunga rassegna di iniziative culturali e didattiche.

Ogni guerra uccide la vita. Ogni guerra uccide la pace – ha detto il sindaco Mirco Villanova, – Questo monumento deve essere reinterpretato come un’attestazione della Pace. Ci siamo impegnati a tenere in vita la memoria di Sernaglia, consapevoli di non dimenticare le testimonianze di un passato che ci appartiene. Dobbiamo essere un aiuto affinché i giovani possano conoscere la storia”. Anche il sindaco dei ragazzi Viola De Stefani ha parlato alla platea: “Troppo spesso noi giovani non ci ricordiamo dell’importanza della storia. Questa cerimonia ci spiega quanto sia rilevante per il nostro futuro”. 

A un certo momento della cerimonia, durante la deposizione della corona, un rombo d’altri tempi ha squarciato il silenzio: un aereo d’epoca della Jonathan Collection di Nervesa ha solcato il cielo terso sopra il monumento, lasciando una scia tricolore che ha portato ragazzi e ragazze, uomini e donne, a guardare in alto, stupiti per aver visto sotto una nuova luce un’opera che hanno ogni giorno davanti agli occhi. 

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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