Sernaglia della Battaglia, Carlo Balljana e la natura come fonte di ispirazione e immagine del divino

Noi dobbiamo imparare soltanto dalla natura, non inventiamo niente”: se a pronunciare queste parole è stato il maestro Carlo Balljana, il famoso “scultore dei papi e del vento”, allora possiamo essere sicuri che non sia una frase detta a caso.

Il Quotidiano del Piave ha potuto riflettere sulla natura come fonte di ispirazione per un artista, in occasione dell’ultima visita nel luogo di lavoro di uno degli scultori trevigiani contemporanei più importanti degli ultimi anni, le cui opere si possono ammirare in tanti angoli del mondo.

Conosciuto soprattutto per le sue sculture che esaltano e celebrano soggetti religiosi, il maestro Balljana ha lavorato anche su soggetti civili, trovando nella natura le migliori intuizioni per i suoi lavori.

Partendo dalla descrizione di una sua opera, che rappresenta “L’uomo controvento”, lo scultore trevigiano non ha voluto nascondere la sua attrazione per chi va controcorrente.

Al giorno d’oggi, nonostante il “ritorno alla terra” di molte persone, andare controcorrente vuol dire riscoprire la natura uscendo da quegli schemi che ci vogliono piegati alle leggi del progresso tecnologico e digitale, senza nessuna possibilità di scelta.

“La natura ci insegna quotidianamente – spiega il maestro Balljana – come noi dobbiamo comportarci. Se vogliamo riflettere veramente, senza andare in cerca di disavventure, troviamo sempre la soluzione che ci avvicina di più alla natura. Questo perché siamo in un mondo nel quale si possono trovare molti scogli che possono fare del male a noi e al mondo naturale”.

Sculture come quelle dell’uomo controvento – continua lo scultore trevigiano – sono un modo per sottolineare la mia voglia andare controvento, contrastando le avversità. Io curo tutto ciò che è in via di estinzione, come alcune particolari razze di galline ornamentali che ospito negli spazi esterni del mio laboratorio”.

“Davanti al miracolo della natura – conclude – ribadisco che dobbiamo soltanto imparare senza doverci inventare nulla”.

Anche il manufatto più ricco, prezioso e bello che un uomo possa realizzare sarà costretto a fare un passo indietro davanti alla straordinaria unicità del “pennello divino” che si estrinseca in una natura che ci regala tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Rinnovandosi di stagione in stagione, con colori diversi e forme nuove date dai fiori, dalle foglie e dai frutti, la natura rimane l’artista più raffinato e ricercato.

Non si possono dimenticare gli animali e la loro incedibile varietà che lo scultore Carlo Balljana ha sempre riconosciuto scorgendo nella natura la vera immagine del divino, da lui rappresentato in un’intera vita dedicata alla sua professione.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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