Sernaglia, folla in chiesa per l’ultimo saluto a don Dino Milanese: “Continua a illuminare i nostri passi”

È stato celebrato questa mattina, sabato 30 novembre 2019, nella chiesa arcipretale di Sernaglia della Battaglia, il funerale di don Dino Milanese, tragicamente scomparso la scorsa domenica 24 novembre dopo essere stato investito da un’automobile mentre attraversava la strada in via Mercatelli a Sant’Anna di Susegana.

Nato a Cordignano il 10 marzo 1935 e ordinato sacerdote a Vittorio Veneto il 18 settembre del 1960, è stato moderatore dell’Unità Pastorale Le Grazie di Vidor dal 2006 al 2014.

Tra gli incarichi rivestiti è stato vicario cooperatore a San Vendemiano, Meschio, San Pio X, Oderzo, Falzè di Piave e poi parroco a Lago e Barbisano. Per tanti anni, dal 1999 al 2014, è stato parroco di Moriago della Battaglia ed era vicario parrocchiale di Sernaglia, Falzè di Piave e Fontigo dal 2014 fino alla morte. Era inoltre incaricato diocesano per il collegamento con il Ceis dal 1994.

Un sacerdote molto apprezzato per la sua grande generosità, benvoluto e stimato da tutti, come lo hanno dimostrano le numerosissime persone che si sono raccolte in preghiera per l’ultimo saluto.

Oltre ai famigliari e amici, molti i sacerdoti e le autorità locali presenti, tra cui il sindaco di Sernaglia Mirco Villanova con la sua giunta, in una chiesa gremita di fedeli.

La liturgia esequiale, è stata presieduta dal vescovo Corrado Pizziol, con l’arciprete don Mirko Dalla Torre ed il vicario parrocchiale don Yuri Boz che hanno fraternamente condiviso la vita parrocchiale a Sernaglia assieme a don Dino.

La cerimonia funebre è stata introdotta dalle note del canto “Nulla mi mancherà” e l’omelia è iniziata con una citazione tratta dalla Lettera ai Romani: “Se con la tua bocca proclamerai: Gesù è il Signore e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.”

Sono stati letti poi alcuni passi dei pensieri “di speranza e di vertigini” scritti da don Dino nel suo testamento spirituale e dai suoi messaggi traspare come accanto alla sofferenza ci fosse una grande fede come riporta la frase “Non riesco a sbarazzarmi dalla fede che ti costringe a sperare”.

E dopo una pausa di ben 26 anni, don Dino era tornato a comporre nuovamente quattro anni fa: “Sono ancora qui” e negli ultimi scritti aveva riportato per intero il Salmo 40 di ringraziamento: “Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido”.

Don Dino nella sofferenza ha saputo dare il meglio di sé agli altri ed era un piacere trascorrere il tempo con lui. Tre aspetti principali hanno caratterizzato la sua vita spirituale: la fede e la speranza, l’amore e la passione per la parola della Sacra Scrittura e la compassione per i malati, i sofferenti e i disabili.

Durante la Messa, forse a causa del troppo affollamento, due persone si sono sentite male, un anziano e un uomo di mezza età ed è stato richiesto l’intervento delle ambulanze.

Il funerale si è concluso, al passaggio del feretro, con un lungo e forte applauso e all’esterno della chiesa è stato letto un ringraziamento a nome delle parrocchie di cui don Dino ha fatto parte.

Un gesto di gratitudine per ricordare come lui sapesse sempre trovare parole di supporto, per la sua disponibilità ad accompagnare i giovani ed essere un punto di riferimento per le loro famiglie.

Ma anche per le serate formative da lui organizzate molto seguite e attese, per l’amore per la natura come lo dimostrava la sua passione per le camminate in montagna:: “Ringraziamo Dio per il dono di averti avuto, continua a illuminare sempre i nostri passi”.

Anche la sera precedente, venerdì 29 novembre, un gruppo di ben 70 giovani dei paesi di Moriago, Sernaglia, Falzè e Fontigo si è riunito per una veglia, cantando accompagnati dalle chitarre, come a lui piaceva.

Ora don Dino riposa nel cimitero di Cordignano, suo paese d’origine.

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(Fonte: Antonella Callegaro © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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