La Procura di Treviso si appresta ad aprire un fascicolo per omicidio volontario, per ora senza imputati, dopo che l’autopsia eseguita ieri sul corpo di Anica Panfile ha escluso che la sua morte sia avvenuta per asfissia o soffocamento.
Sembra dunque allontanarsi l’ipotesi del suicidio (nei giorni dopo il ritrovamento del corpo, la Procura trevigiana aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio) e prendere sempre più piede quella dell’omicidio. Per ora sembra che nessuna persona sia indagata, ma gli inquirenti stanno continuando a indagare a 360 gradi senza nessuna esclusione.
Dall’esame autoptico sono emersi molteplici traumi al volto e al capo, sarà approfondito, anche se sembra escluso che le ferite siano state provocate dalla caduta in acqua.
Per questo motivo nei prossimi giorni verranno eseguiti ulteriori accertamenti, come il prelievo dei tessuti e esami istologici. Quello che è certo è che la donna era già morta quando è finita in acqua.
Il corpo di Anica era stato trovato domenica da un pescatore lungo l’ansa del fiume Piave poco distante da un cavalcavia.
A denunciare la scomparsa della donna ai Carabinieri del capoluogo della Marca era stato il compagno, insospettito dal fatto che Anica non rispondesse ai messaggi e alle numerose chiamate. Dall’autopsia emergerebbe anche che la donna sia morta giovedì e quindi a poche ore dalla sua scomparsa.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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