Tragico incidente sul lavoro: muore Andrea Toffoli, aveva 48 anni

Incidente mortale sul lavoro questa mattina, sabato, in un cantiere di via delle Fornaci a Spresiano.

La vittima, Andrea Toffoli, un autista della Canzian Inerti 48enne di Arcade, è stato colpito alla testa dalla sponda posteriore di un autoarticolato su cui stava effettuando dei lavori.

Il sabato, Toffoli come altro colleghi, si recavano nel piazzale della cava dove è avvenuto l’incidente per fare la pulizia dei mezzi. Ad ucciderlo è stato il portellone del suo stesso camion.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del Suem 118 che non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo.

In via delle Fornaci sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Treviso, i Carabinieri e i tecnici dello Spisal, che indagheranno su quanto accaduto.

L’uomo lascia la moglie e due figlie.

“Bisogna fare scelte di cambiamento. Da anni chiediamo un intervento concreto, norme più restrittive sulla sicurezza, strumenti per la formazione, maggiori risorse per il controllo, Spisal in primis” commenta il segretario generale della CGIL trevigiana, Mauro Visentin.

“Siamo di fronte a una strage – afferma il numero uno di via Dandolo – bisogna mettere la salute, la sicurezza e la prevenzione al centro dell’azione del Governo e della Regione Veneto, così come delle parti datoriali e del sistema produttivo tutto”.

“Per quanto non passi giorno che non si sentano dichiarazioni scandalizzate per la carenza di sicurezza sul lavoro noi continuiamo inermi a conteggiare una lunga scia di morti. Un altro padre di famiglia che non tornerà più a casa” rincara la dose il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini.

“Troppa superficialità nell’ordinare e applicare procedure di sicurezza – prosegue Paglini -evitare morti e infortuni sul lavoro non può essere considerato un modus operandi secondario, soprattutto nel settore dell’edilizia. Istituzioni, politica, associazioni datoriali e di rappresentanza, comunità intera devono porsi un interrogativo: ha senso continuare a produrre con questo modello di sviluppo che contabilizza implicitamente morti e infortuni nei ‘costi’ di realizzazione di prodotti e servizi?”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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