Festa della Liberazione a Susegana: messaggi del sindaco Scarpa e del consiglio comunale dei ragazzi

Anche a Susegana, nel rispetto delle prescrizioni per evitare la diffusione del Coronavirus, le celebrazioni per il 75esimo anniversario della Festa della Liberazione si sono svolte senza assembramenti e con un omaggio silenzioso e solitario ai caduti da parte del sindaco Vincenza Scarpa.

Affido a un video, – ha affermato il sindaco Vincenza Scarpa in un video diffuso nella pagina Facebook del Comune – per le note motivazioni, un breve e doveroso messaggio in occasione delle celebrazioni del 75esimo anniversario della Festa della Liberazione. È un messaggio rivolto alla gioventù del mondo, scritto da Raul Follerau, e da lui dedicato al ’25 Aprile’ del 1945”.

“Credo che sia più che mai attuale – conclude il primo cittadino di Susegana – anche oggi, 25 aprile 2020: E ora tocca a voi battervi gioventù del mondo, siate intransigenti sul dovere di amare. Ridete di coloro che vi parleranno di prudenza, di convenienza, che vi consiglieranno di mantenere il giusto equilibrio. La più grande disgrazia che vi possa capitare è di non essere utili a nessuno e che la vostra vita non serva a niente. Viva il ’25 Aprile’, viva l’Italia”.

Anche il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, di Susegana, Ibrahim Niang, ha affidato ad un video il suo pensiero per questo “25 Aprile” 2020 davvero surreale: “Desidero leggere alcuni passaggi del discorso tenuto dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini parecchi anni fa, esattamente il 23 aprile 1970, in onore della Festa della Liberazione: Giustamente, dunque, quando si ricorda la Resistenza, si parla di Secondo Risorgimento. La differenza tra il Primo e il Secondo Risorgimento è che nel Secondo il protagonista fu il popolo. Cioè Guerra Popolare fu la Guerra di Liberazione. Vi parteciparono in massa operai e contadini e senza questa tenace lotta della classe lavoratrice non sarebbe stata possibile la Resistenza”.

Senza la Resistenza – prosegue – la nostra patria sarebbe stata maggiormente umiliata e non avremmo avuto la Carta Costituzionale e la Repubblica. Siamo qui per riaffermare la validità attuale e perenne degli ideali che animarono la nostra lotta. Questi ideali sono la libertà e la giustizia sociale, un binomio inscindibile. Non ci può essere libertà senza giustizia sociale e non ci sarà mai una vera giustizia sociale senza libertà. Non permettiamo che il popolo italiano sia ricacciato indietro”.

Per le nuove generazioni, – conclude – per il loro domani, che è il domani della patria, ci battiamo perché i giovani diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la libertà e, quindi, la loro dignità. Nei giovani noi abbiamo fiducia (Camera dei Deputati, 23 aprile 1970)”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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