“Giovani sognatori, del nostro territorio”: la storia di Thomas e della sua scelta di vita

Continua su Qdpnews.it il racconto di storie di giovani intraprendenti: questa volta è il turno di un team formato da cinque ragazzi che mi racconta la genesi di un progetto tutto particolare e che non conosce crisi: quest’anno, in Italia, abbiamo assistito al boom del mercato dell’usato che – dati alla mano – ha raggiunto un valore economico di quasi 24 miliardi di euro.

Thomas Zardetto (classe 1994) e le sue dipendenti mi invitano a raggiungerli nell’immobile a Susegana dove ha sede ormai da alcuni anni “Il Mercato delle Occasioni”, con all’attivo un e-commerce che effettua spedizioni in tutto il mondo attraverso il sito www.mercatodelleoccasioni.it, sul quale – raccontano – “abbiamo investito moltissimo, con quasi un migliaio di visitatori al giorno che ordinano direttamente da casa”.

Thomas, vorrei chiederti innanzitutto se questo lavoro ti rende felice.

“Sì, mi sento più che soddisfatto. Fin da giovanissimo volevo la mia indipendenza. Ho frequentato la Scuola Enologica di Conegliano, visto che la mia famiglia è originaria di Collalto e siamo proprietari di vigneti in cui lavora mio fratello. Pensando al mio futuro, però, non vedevo questo come mio progetto di vita”.

In che anno hai iniziato la gestione della tua azienda di Susegana?

“Ho cominciato a far parte di questo mondo una decina di anni fa: stavo cercando lavoro perché facevo il promoter per un’agenzia e non ero felice. Così, grazie ad un passaparola, ho fatto una prima prova con Ilaria, che ancora oggi collabora con me, nella sede di San Fior del “Mercato delle Occasioni”. Il mio ex titolare mi ha dato la grande opportunità di lavorare con lui, dandomi libertà di gestione del mio lavoro come dipendente. Gli sono grato per l’esperienza che ho maturato”.

Qual è stato il tuo punto di svolta?

“Tre anni fa il mio ex titolare ha scelto un percorso diverso, cedendo l’attività e ho deciso di fare il grande salto! Ho dovuto crederci fino in fondo, perché intorno a me molte persone erano preoccupate che non ce l’avrei fatta”.

Immagino tu abbia avuto bisogno di collaboratori per partire con la nuova impresa.

“Sì, all’inizio dell’attività eravamo in tre; ora abbiamo due persone in più – assunte a tempo indeterminato – e tutte donne giovani, perché credo molto nella loro capacità, nella precisione e nella cura che mettono in tutto ciò che fanno. Siamo come una famiglia, amiamo quello che facciamo. Anche fuori dal lavoro facciamo squadra. Le mie collaboratrici sono Ilaria, Delia, Sara e Maila”.

Quali sono le criticità di questo lavoro, secondo la vostra esperienza?

“Ormai conosciamo bene il nostro lavoro e tutto è organizzato. Ci sono i rischi economici iniziali che sono legati a ogni tipo di investimento, ma se le scelte e le persone sono giuste poi i problemi si appianano. Soprattutto, bisogna crederci fino in fondo e non arrendersi di fronte alle prime difficoltà”.

Ci sono degli spazi in particolare che ritenete di avere ben personalizzato nel vostro spazio aziendale?

“Ho avuto conferma dall’incremento nelle vendite di avere avuto alcuni accorgimenti giusti, anche nelle piccole cose. Ultimamente, ad esempio, abbiamo dedicato una stanza solo per i libri, con musica e poltrone per scegliere in tranquillità”.

Possiamo dire che quello che le persone cercano non è solo di risparmiare, ma anche prendere in mano cose che ancora hanno un profondo valore storico-affettivo ad esse collegato?

“Sì, ogni oggetto è una cosa diversa, c’è sempre qualcuno che capisce il suo valore: è necessario per noi conoscere bene i materiali e i costi di certi oggetti sul mercato, per poterli valutare correttamente assieme al cliente”.

Due domande per concludere: nuovi progetti per il futuro? E poi, soprattutto, c’è un consiglio che ti senti di dare ai giovani lettori, vista la vostra giovane età e quanto avete realizzato?

“Sì, all’inizio del prossimo anno inauguriamo un nuovo progetto di sito che credo avrà ottimi risultati, quindi invito tutti a visitarlo: stay tuned! Ai giovanissimi dico che vale la pena buttarsi e crederci fino in fondo, senza ascoltare le voci di chi non ci crede. Soprattutto essere consapevoli che ci vorranno mesi o anni di lavoro duro, non arriva tutto subito. Sono partito come dipendente e a un certo punto mi si è presentata l’occasione di diventare titolare: il futuro solido e indipendente che desideravo”.

(A cura di Tullia Larese Roia).
(Foto: www.mercatodelleoccasioni.it).
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