Le “Zeppole di San Giuseppe” come dolce per la Festa del papà: una tradizione del sud Italia esportata anche in Veneto

Ogni festa ha il suo dolce caratteristico. Uno dei più iconici per la festa del papà, che si celebra nella giornata di oggi, sabato 19 marzo, è la zeppola di San Giuseppe. Anche se le origini di questo dolce sono probabilmente riconducibili al sud dell’Italia le zeppole, con il tempo, hanno iniziato ad essere preparate, anche in molte pasticcerie dell’Alta Marca Trevigiana.

Tra queste anche la pasticceria Ducale di Ponte della Priula, dove il pasticcere, Danillo Casagrande, per ogni festa prepara un dolce tipico, ogni anno diverso: “Quest’anno abbiamo deciso di preparare le Zeppole di San Giuseppe, che possono essere preparate in diverso modo – spiega – ma noi abbiamo deciso di realizzarle seguendo la ricetta classica”.

La base per la realizzazione di questo dolce è la pasta ‘choux’, che è la stessa usata per la realizzazione dei bignè e dell’eclair, e si prepara con acqua, uovo, burro, zucchero, farina, latte e sale. La ricetta tradizionale prevede che questo dessert venga fritto anche se ultimamente sta prendendo sempre più piede la versione più leggera, quella cotta al forno.

La parte fondamentale della preparazione dell’impasto – prosegue Danillo – è quando vengono aggiunte le uova. Questo passaggio deve essere fatto molto lentamente e vanno messe una alla volta. Se non si effettua nel modo corretto l’impasto non riesce”.

La preparazione risulta essere abbastanza complicata, molto lunga e laboriosa, soprattutto nella versione fritta. “In questo caso, visto che le friggiamo – continua – mettiamo meno uova”. Una volta realizzata, la base viene farcita con crema pasticciera e decorata con delle amarene.

“Questo dolce – conclude Danillo – cambia la sua preparazione in base alla regione dove viene prodotto. C’è chi le fa un po’ più grandi e chi più piccole, chi ci mette lo zucchero a velo e chi no. Noi abbiamo deciso di seguire la ricetta tradizionale”.

Per quanto riguarda l’origine di questo dolce c’è chi dice che nasca addirittura nel 500 Avanti Cristo e ci sono diverse leggende riguardo al luogo dove è stata inventata. Quello che è certo è che la prima ricetta ufficiale si trova nel trattato di cucina teorico-pratico del gastronomo Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, che la scrisse in lingua napoletana.

Anche riguardo al nome di questo dolce ci sono alcuni dubbi: c’è chi ritiene che derivi dall’equivalente del termine latino serpe e che deriverebbe dalla classica forma di “serpente attorcigliato” di questo dolce. Altri invece, con un chiaro riferimento al mestiere di San Giuseppe (il falegname), dicono derivi dal termine “zeppa” con cui a Napoli (e in altre parti d’Italia) si identifica un pezzo di legno utilizzato per “livellare” le altezze dei mobili.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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