25 Aprile, fischi e contestazioni al ministro Nordio. “Non credevo esistessero ancora gli stalinisti”

Il Ministro Carlo Nordio

Se da un lato il sindaco di Treviso Mario Conte non ha mostrato alcun problema a dichiararsi (più volte) antifascista, il ministro di Grazia e Giustizia del governo Meloni, il trevigiano Carlo Nordio, preferisce usare la retorica per indicare la sua posizione: “Se abbiamo giurato sulla Costituzione, che è antifascista, lo siamo anche noi”.

Nordio replica alle contestazioni – Video di Simone Masetto

Ed è proprio in questo momento (anche se i fischi rivolti al ministro sono iniziati fin durante il suo tragitto che dal corteo lo ha portato al podio da dove ha parlato per quasi 5 minuti) che i molti presenti alla cerimonia ufficiale del 25 Aprile in piazza Indipendenza a Treviso hanno iniziato a contestare il guardasigilli. 

Le contestazioni durante il discorso di Carlo Nordio – video di Simone Masetto

Fischi che sono proseguiti anche quando Nordio, grande appassionato e cultore della storia, soprattutto di quella della seconda Guerra mondiale, ha ricordato come il Conflitto sia iniziato ben prima dell’entrata in guerra di Mussolini e più precisamente quando “Stalin e Hitler mettendosi d’accordo con il patto Ribbentrop-Molotov hanno aperto le porte all’invasione della Polonia”.

Piazza Indipendenza canta Bella Ciao – video di Simone Masetto

“Non credevo che ci fossero ancora degli Stalinisti a questo mondo” ha affermato il Ministro al termine della cerimonia, ribadendo poi con la stessa retorica usata durante il discorso, il suo antifascismo. Diversi i momenti in cui la piazza ha cantato “Bella Ciao” prima di dichiararsi, questa sì, apertamente antifascista. Canzone che ha comunque diviso i presenti o almeno che non tutti si sono sentiti di cantare: c’è chi si è tappato le orecchie attribuendo poi il gesto al fatto che “chi cantava di fianco a me era stonato, lo avrei fatto con qualsiasi altra canzone”. 

L’onore ai caduti della Resistenza

Il sindaco di Treviso Mario Conte ha voluto, nel suo discorso ricordare Giacomo Matteotti a cento anni dal suo assassinio e “tutti i suoi ideali di resistenza, di lealtà e di coraggio che oggi voglio ricordare. Se dirsi antifascisti è retorica? Io non ho nessun problema a dichiararmi tale – aggiunge Conte –. La chiave di lettura del Ministro è legata ai contenuti presenti nella Costituzione, probabilmente è stato mal interpretato”.

Mario Conte

Alla cerimonia, oltre a molte autorità civili e militari, era presente anche il presidente di Anpi Treviso Giuliano Varnier: “Alcuni comportamenti e atteggiamenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni e della politica sono apparsi divisivi e inadeguati rispetto al ruolo esercitato” ha affermato.

Giuliano Varnier

Varnier ha voluto poi ricordare come sia importante superare le divisioni che ci sono state e che ci sono tutt’ora: “Se oggi viviamo in un mondo di libertà è perché c’è stata la Resistenza e la lotta al nazifascismo – conclude -. Oscurare le parole degli intellettuali, come fatto per Antonio Scurati, credo sia un esempio di povertà ideale e politica che non trova le sue radici nella lotta di Liberazione”. 

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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