31esimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio: donato alle Diocesi l’olio del “Giardino della memoria”

Donato l'olio del "Giardino della memoria" al vescovo di Treviso Michele Tomasi
Donato l’olio del “Giardino della memoria” al vescovo di Treviso Michele Tomasi

Quest’anno ricorre il 31esimo anniversario delle stragi mafiose di Capaci e di via D’Amelio, dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo, insieme ai poliziotti incaricati della loro tutela, nonché il trentesimo anniversario delle stragi che Cosa Nostra attuò a Firenze, Roma e Milano.

Nel luogo adiacente a quello dove avvenne la tremenda esplosione del 23 maggio, sorge oggi un giardino curato dall’associazione Quarto Savona 15 (sigla radio dell’auto di scorta), animata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta.

Su questo terreno sono coltivate diverse piante di ulivo, ciascuna dedicata ad una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa. Anche quest’anno l’associazione ha provveduto a raccoglierne i frutti e ricavarne l’olio.

La donazione al vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo

La Questura di Palermo, insieme all’associazione Quarto Savona 15, lo scorso anno ha donato quest’olio alla Chiesa siciliana, nutrendo la speranza che potesse venire consacrato nella Messa Crismale della Settimana Santa per essere utilizzato come olio santo da tutte le Diocesi della Sicilia.

Quest’anno l’iniziativa è stata estesa a tutte le Diocesi italiane, per portare a tutto il Paese il messaggio di rinascita e redenzione che nasce da quest’olio, nato dalla terra bagnata dal sangue dei martiri della giustizia.

Il Questore di Treviso Manuela De Bernardin Stadoan ha fatto dono ai vescovi rispettivamente della Diocesi di Treviso, Michele Tomasi, e Diocesi di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, di una piccola bottiglia contenente l’olio del “Giardino della Memoria di Capaci”, affinchè possa essere consacrato nelle Messe Crismali della Settimana Santa e utilizzato come olio santo anche nelle Diocesi della Marca.

(Foto: Questura di Treviso).
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