Alloggi del Comune di Treviso, in arrivo altre 32 unità. Tessarolo: “Aumentata la pressione sulle case popolari, dimezzata l’emergenza abitativa”

Emergenza abitativa dimezzata rispetto alla situazione ereditata dall’amministrazione comunale precedente; 5.300.000 euro investiti negli interventi (tra quelli già fatti, quelli in corso e i programmati) per le ristrutturazioni e la manutenzione ordinaria degli alloggi popolari; 107 case già recuperate a cui si aggiungono ulteriori 32 unità abitative da mettere a disposizione dei nuclei familiari “fragili” nel corso del 2022; 175 mila euro di morosità regolamentati con i piani di rientro su un totale di 1.400.000 euro di affitti non riscossi.

Sono alcune delle cifre che delineano quanto fatto dalla giunta Conte, dall’inizio del mandato, nel settore dell’edilizia residenziale pubblica e presentate oggi venerdì 28 gennaio in conferenza stampa a Ca’ Sugana.

Il Comune sta facendo fronte ad una pressione crescente di richieste per l’accesso alle case popolari, da parte di famiglie in difficoltà, sempre più impoverite dalle conseguenze della pandemia. 

Il problema delle case popolari è serio, dovuto al cambiamento che la nostra comunità sta subendo. Non può essere affrontato con superficialità. Va trattato con dati alla mano e rispetto nei confronti di chi è in stato di bisogno. E’ bene sapere dove arrivano le competenze del Comune e dove iniziano le responsabilità di altri“, ha detto il sindaco Mario Conte introducendo la conferenza stampa a tre voci, in cui è stata illustrata la politica abitativa nel suo complesso, pianificata in sinergia da tre assessorati: servizi sociali, lavori pubblici e risorse economiche, gestione e cura del patrimonio.

Il primo dato saliente è quello delle domande per le emergenze abitative registrate dal settore servizi sociali del Comune di Treviso. “Sono 174 in totale le istanze giacenti che ci sono pervenute ad oggi, di cui 67 con carattere d’urgenza per sfratto esecutivo, 29 per esecuzioni immobiliari, cioè persone che non hanno più pagato il mutuo per la perdita del lavoro ed hanno la casa all’asta, 78 dovute a diverse tipologie per difficoltà economiche del nucleo, alloggi fuori norma o altro – ha spiegato l’assessore ai servizi sociali Gloria Tessarolo -. Nel 2020/21 abbiamo dato aiuti economici pari a 838 mila euro a 450 famiglie, un dato decisamente in aumento. Di questi 133 mila euro arrivano da fondi regionali, abbiamo deciso di darli a 68 nuclei per coprire le spese di affitti e delle bollette. Altri 95 mila euro sono derivati da fondi Covid del Governo, impiegati per sostenere 15 famiglie fragili con minori e sotto sfratto. A sostegno della locazione sono stati investiti 576 mila euro, con fondi regionali erogati con i bandi del 2019 – 2020 – 2021, che vedono anche la compartecipazione del Comune. Aiuti che sono stati erogati a 362 nuclei partecipanti al bando. Inoltre, attraverso il minimo vitale, abbiamo dato altri contributi per bollette, affitti, spese condominiali a 180 soggetti“.

Da una parte il Comune dà e dall’altra cerca di prendere, poichè ammontano a 1.400.000 euro gli affitti non incassati da inquilini di case popolari. “Ci stiamo andando con i guanti di velluto, nessuno è sbattuto fuori. Abbiamo già concordato dei piani di rientro pari a 175 mila euro. Però, in un momento così difficile per i bilanci comunali, non è poca cosa avanzare dai morosi 1.200.000 euro”, ha sottolineato Christian Schiavon, assessore alle risorse economiche e patrimonio.

Come delineato sia dal sindaco Conte che dall’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese, l’amministrazione ha messo mano ad un importante piano di ristrutturazione degli alloggi popolari di proprietà dell’ente. “Avere dimezzato le emergenze abitative ha un valore importante, in un periodo in cui il Covid-19 ha aumentato le povertà e la pressione sulle case popolari da parte di gente che non può rivolgersi al mercato libero – ha detto Zampese -. Il nostro patrimonio consta complessivamente di 779 unità, di cui alcune derivate da acquisizioni demaniali e che non erano in perfette condizioni abitative. Di queste abitazioni, 719 sono assegnate come edilizia residenziale pubblica, mentre 60 sono alloggi parcheggio o assistenziali, per casi che richiedono una soluzione di emergenza”.

Entro il 2022 saranno a disposizione altre 32 abitazioni comunali. Attualmente sono in corso 10 interventi (con investimento da 8 mila a 10 mila euro ciascuno) su case rientrate nella disponibilità del Comune, successivamente ne verranno ristrutturate altre 22. Per la fine del suo mandato, l’amministrazione Conte prevede di riqualificare sette alloggi a San Liberale, nell’ambito del progetto Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’abitare), per un importo di 464 mila euro. A tutto questo si aggiunge quanto già fatto nel 2019 su 97 alloggi (il 12% del patrimonio comunale).

Finora sono stati investiti 5.300.000 euro (finanziati in parte da bandi PQR FESR) così suddivisi: ristrutturazione completa degli alloggi di Santa Bona, San Zeno, Sant’Antonino, San Liberale (2.400.000 euro); interventi di manutenzione ordinaria (291 mila euro); alloggi del programma Pinqua; alloggi da assegnare (220 mila euro); ristrutturazione delle parti comuni dei caseggiati a Borgo Mestre, in via Bianchini, in via Santa Bona Nuova e a Lanzago di Silea (2 milioni).

Visto che il tema dell’emergenza casa è sempre più pressante, l’amministrazione Conte guarda all’aumento del proprio patrimonio abitativo, come preannunciato dall’assessore Zampese: “Faremo a giorni dei sopralluoghi su beni demaniali per verificare se ci sono le condizioni per acquisire nuove case“.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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