Giovedì 11 aprile sono state convocate da Savno le Associazioni di rappresentanza delle categorie dell’artigianato, del commercio e dell’industria, costituenti il tavolo di lavoro precedentemente attivato con Savno. Durante l’incontro Giacomo De Luca, presidente di Savno, ha comunicato gli esiti della delibera assunta, nell’incontro del 29 marzo scorso, dal Consiglio di Bacino Sinistra Piave. Immediato è stato lo sconcerto delle associazioni artigiane nell’apprendere l’aumento delle tariffe non-domestiche per l’anno 2019, equivalente ad una percentuale dell’1,3%.
“Si tratta di una decisione che non tiene conto di quanto già pagano le imprese per il servizio. – spiegano in un comunicato – “Gli aumenti della tariffa non-domestica, in relazione alla superficie, variano da +12,50% a +5,56% per le superfici fino a 750 mq , proprie delle attività artigiane. Pertanto le Organizzazioni hanno ribadito la loro contrarietà all’applicazione dell’aumento sottolineando, ancora una volta, che avendolo applicato alle superfici si è andati contro il principio che le stesse da sempre invitano a rispettare ovvero che si deve pagare in virtù del rifiuto prodotto, e quindi secondo la logica del che più inquina, più paga. Così facendo non si tratta più di una tariffa ma di una tassa, concetto che le Associazioni dell’artigianato avevano già ben evidenziato nei precedenti incontri e che Savno aveva promesso di correggere nel tempo. Le Associazioni artigiane si appellano ai sindaci e ai futuri amministratori che guideranno i comuni all’indomani delle prossime elezioni amministrative, affinchè facciano propria la questione impegnandosi, sin dalla prossima assemblea del Consorzio di Bacino Sinistra piave a riequilibrare le tariffe “.
Fin qui le associazioni artigiane. Ma la Savno con il presidente De Luca: “Rimango basito, sembrava che tutti fossero d’accordo – spiega De Luca -. Abbiamo solo un aumento dell’ 1,3 per cento di adeguamento Istat. Siamo quelli che facciamo pagare meno di tutti e lo hanno ammesso anche le associazioni. La questione del fisso incide sul 30 per cento della tariffa, e ricordiamo che pagavano solo 40 euro di fisso. Non si possono lamentare. Tra l’altro sono aumentati notevolmente i conferimenti al Card da 107mila tonnellate degli anni scorsi alle attuali 115 mila: chi le paga, le famiglie che arrivano con la macchinetta? A questo punto faremo pagare in base alla quantità e a chi effettivamente produce i rifiuti come succede in altre parti, dove le aziende pagano 192,50 euro all’anno per entrare al Card a scaricare. I nostri artigiani e commercianti non pagano nulla. Respingo ogni accusa da categorie che pagano meno. Dai controlli che ho fatto il 90 per cento dei conferimenti sono degli artigiani, si facciano un esame di coscienza. Gli adeguamenti Istat siamo obbligati a farli rispettare”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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