Sono iniziati i lavori per il raddoppio degli spazi della Biblioteca “Zanzotto” – ex Gil.
Ieri lunedì sono stati presentati nell’area cantiere i dettagli dell’intervento, consistenti nella ristrutturazione dell’ala nord dell’edificio e la creazione di un collegamento tra questa e l’ala sud, modificando l’attuale atrio di ingresso.
Il progetto di completamento, il cui obiettivo era inizialmente la ristrutturazione dell’ala nord del fabbricato al fine di un miglioramento sismico e di un efficientamento energetico della struttura, prevede inoltre la realizzazione di una struttura scatolare suddivisa in tre piani: il piano terra e il piano primo saranno adibiti ad archivio, mentre il piano secondo ospiterà un’ampia sala conferenze caratterizzata da una nuova copertura restaurata la cui struttura portante, composta dalle capriate in legno originarie e restaurate, rimarrà a vista.
“Verranno realizzate in un’altra ala dell’immobile aule studio e sale lettura per gli studenti e per la consultazione dei volumi e in un terzo settore un passaggio vetrato di collegamento tra le due ali, pienamente autonomo, che fungerà da nuovo ingresso e front office della biblioteca – spiega l’assessore alle Opere Pubbliche Sandro Zampese -. L’efficientamento energetico della struttura sarà attuato tramite un sistema a cappotto interno sulle pareti verticali di tutti i corpi di fabbrica oggetto d’intervento”.
Verranno inoltre ricavate una sala break per il pranzo, spazi di deposito a scaffale aperto, servizi igienici, locali tecnici di servizio con ascensore ai vari piani e rampe di raccordo per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
L’intervento prevede inoltre la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione, di riscaldamento e raffrescamento, di rivelazione incendi e un impianto fotovoltaico in copertura.
L’opera, grazie alla collaborazione con il settore Politiche Comunitarie, ha ottenuto un finanziamento di 6 milioni PNRR (Missione 5 Componente 2 Investimento 2.1 “Progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale”). I lavori dureranno un paio d’anni.
(Foto: Comune di Treviso)
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