Calano i contagi e i ricoveri, compresi quelli in terapia intensiva e subintensiva: a confermarlo è il direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi, il quale ha sottolineato come ciò si sia verificato anche grazie al “comportamento virtuoso dei trevigiani”.
Una situazione che “fa respirare e mette meno pressione” a medici e infermieri, come lo stesso Benazzi ha aggiunto ricordando, però, la necessità di continuare ad adottare tutte le misure di sicurezza, considerato come basti “un attimo di disattenzione” per essere esposti al rischio di contagio.
Netto calo dei contagi anche tra il personale sanitario, con 18 casi anziché i 144 dello scorso 17 novembre mentre, sul fronte della mortalità, il territorio dell’Ulss2 ha registrato come il 21,5 percento dei decessi sia stato causato dal Covid-19: si tratta della percentuale di mortalità più bassa nel Veneto.
Migliora inoltre la situazione nelle case di riposo, con l’1,16 percento di casi tra gli ospiti e l’1,43 tra gli operatori, mentre diminuisce anche la cifra di tamponi giornalieri eseguiti nei Covid-point: circa 1.165 a fronte dei 6.500 di qualche tempo fa, con il 6,32 percento di positività.
Ammontano invece a 20.921 i tamponi finora eseguiti dai medici di medicina generale, con un totale di 2.055 positivi.
Sul fronte delle attività ospedaliere, c’è stata la ripresa delle visite specialistiche, mentre riprenderà l’attività chirurgica (finora circoscritta solamente alle urgenze) in maniera graduale, considerata la pandemia ancora in corso.
Resta complessivamente stabile la cifra delle classi dell’Alta Marca trevigiana poste in quarantena: sono in tutto 51, a fronte delle 50 secondo l’ultimo dato del 2 febbraio (qui l’articolo).
Nel trevigiano le classi in quarantena scendono da quota 14 a 12 (di cui una delle scuole superiori), nel pievigino, al contrario, salgono da 16 a 23 (di cui due delle superiori), mentre nell’asolano calano da 20 a 16.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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