“Calcolo masochista dei morti da Covid”: Benazzi difende medici e infermieri da mesi in lotta contro il virus

“In Italia si fa un calcolo masochista dei morti da Covid”: sono queste le parole del direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi, che nei giorni scorsi ha dichiarato che la stragrande maggioranza di persone decedute aveva altre patologie.

Secondo il direttore generale delle oltre 500 persone positive al covid che sono decedute nella Marca Trevigiana soltanto il 15 per cento è morto effettivamente da Coronavirus.

Il restante 85 per cento dei deceduti è stato trovato positivo al virus solamente per la norma che prevede il tampone obbligatorio a tutte le persone dichiarate morte.

Presente all’apertura del Guicciardini, ai microfoni di Qdpnews.it, il direttore generale ha ribadito che la sua affermazione puntava a difendere i medici e tutti gli operatori sanitari da mesi impiegati, giorno e notte, in prima linea contro il virus.

Lo dico per i nostri operatori – ha dichiarato – in quanto dobbiamo evitare che finita questa pandemia qualcuno possa pensare che i nostri pazienti siano stati mal curati”.

“I nostri medici e infermieri – continua – hanno dato il massimo e non possiamo attribuirgli nessun tipo di responsabilità”.

“In Italia – conclude – la conta dei decessi considera anche le persone che sono morte con altre patologie. Si considerano morti a causa del Covid infatti molte persone che sono morte con il Covid”.

Stando quanto detto da Benazzi questa differenza deve essere chiara per far capire che, in Italia e nel distretto sanitario dell’Ulss2 Marca Trevigiana, la differenza di morti da coronavirus rispetto agli altri stati europei sta proprio in una classificazione sbagliata dei decessi.

La pressione negli ospedali continua a rimanere comunque alta nonostante le misure restrittive e il progressivo appiattimento della curva epidemiologica e, stando alle previsioni l’emergenza ospedaliera, dovrebbe continuare ancora per un mese.

L’apertura del Guicciardini e di altri ospedali nella regione del Veneto cercheranno di alleggerire questa pressione e il ritorno i corsia di medici in pensione e nuove assunzioni serviranno a garantire una sanità d’eccellenza parallelamente alla guerra a questo virus.

 

(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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