Uniti, per una protesta netta e forte contro il nuovo semi lockdown, anche se pacifica e distanziata. Scendono in piazza oggi, lunedì 26 ottobre, alle 18 a Treviso, Fipe e Confcommercio Treviso.
Una protesta che vedrà protagonisti gestori e dipendenti di tantissime imprese della provincia di Treviso e dell’Alta Marca trevigiana in una situazione che, a detta di molti, è surreale.
“Questa seconda mazzata – ribadiscono Federico Capraro per Ascom-Confcommercio Treviso e Dania Sartorato per Fipe – decreta il fallimento di molte delle nostre imprese e la perdita di lavoro per migliaia di dipendenti. A rimetterci, non solo bar e ristoranti ma anche il commercio e le città”.
“Ci stanno sottraendo, per decreto, lavoro, reddito, cultura e vita sociale. Rischiano di chiudere per sempre imprese leggendarie che hanno fatto la storia di Treviso. La strada dell’autonomia decisionale da parte delle Regioni è l’unica possibile, con chiusure mirate, provvedimenti basati su evidenze scientifiche e dati sanitari epidemiologici” sottolineano.
Nel Nord si sono già create situazioni differenziate con chiusure posticipate rispetto al decreto in Trentino Alto Adige: “Diciamo no alle chiusure generalizzate – concludono – no agli assembramenti, si ai controlli e alle misure di prevenzione. La politica del cerchiobottismo non regge, servono dialogo istituzionale, autonomia dei territori e collaborazione stretta con la scienza”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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