Erano gli anni ’80 quando la “new romantic” impazzava in radio e le camerette delle adolescenti erano tappezzate di poster dei Duran Duran e degli Spandau Ballet. Leggendaria la rivalità fra le due band, paragonabile forse solo a quella fra Beatles e Rolling Stones, tale da spaccare in due il pubblico fra chi preferiva l’uno o l’altro gruppo.
Le voci di Simon Le Bon e quella di Tony Hadley d’altronde, hanno letteralmente segnato un’epoca, e così i ricordi di gioventù di un’intera generazione. Ecco che alla vigilia del concerto di Hadley a “Suoni di Marca”, in programma domani sera, il ricordo torna a quel memorabile concerto gratuito che gli “Spands” fecero a Treviso nel 1987.
Quell’anno il marchio di merendine Mars indisse il concorso “Mars chiama Spandau Ballet” promettendo una tappa del tour estivo della band inglese alla provincia italiana che avrebbe consumato il maggior numero di barrette al cioccolato. Da lì iniziò una folle corsa per accaparrarsi tutte le merendine Mars in circolazione e spedirne gli incarti allo sponsor che in base alla quantità di “prove” ricevute avrebbe decretato il vincitore.
Sta di fatto che la Marca si aggiudicò il primo posto in classifica, coronato proprio con l’elezione di Treviso “Città Spandau”. Ecco che in un torrido pomeriggio di agosto la band capitanata da Tony Hadley fu accolta a Prato della Fiera da una folla in delirio. Almeno 15 mila fans arrivarono in città da ogni parte del Veneto per ascoltare i propri idoli e cantare a squarciagola le hit di “True”, “Parade” e “Through the Barricades” allora in cima alle classifiche mondiali.
Fuochi d’artificio, una marea di palloncini colorati (e un numero indefinito di reggiseni lanciati sul palco) regalarono agli Spandau Ballet un benvenuto con i fiocchi trasformando quella tappa del tour in un pomeriggio che si è impresso nella memoria di migliaia di trevigiani che domani sera, sotto il Bastione di San Marco, potranno rivivere l’emozione di quei momenti, magari sulle note di “Gold” solo per citare una degli evergreen dei mitici “Spands”.
(Foto: Wikipedia).
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