“Cittadella della salute” e corso di laurea in medicina a Treviso. Brescacin: “Cresce la cultura sanitaria”

 

 

La sanità veneta è stata messa alla prova in queste difficili settimane di lotta serrata al Coronavirus e, in particolar modo per la “politica dei tamponi”, a livello internazionale il “modello Veneto” è stato studiato e apprezzato.

Il tema del ruolo della sanità veneta durante l’emergenza Coronavirus è stato al centro dell’intervista concessa a Qdpnews.it da Sonia Brescacin, consigliere della Regione Veneto e amministratore pubblico per tanti anni a San Vendemiano.

“Nella fase iniziale dell’emergenza Coronavirus in Veneto – ha spiegato Brescacin – tutti quanti abbiamo vissuto con preoccupazione e ansia la situazione, perché comunque questo virus è arrivato in modo inaspettato e irruento. Dopo di che la macchina organizzativa e la task force regionale, insieme con il mondo scientifico, si sono messe all’opera in modo molto deciso e importante e, da lì, penso che tutti i cittadini, in qualche modo, abbiano individuato una guida da seguire giornaliera. Penso che, attualmente, seguiamo ogni giorno gli aggiornamenti che il presidente Zaia rivolge a tutti quanti e che tutti possiamo sentire”.

Posso dire – prosegue – che il sistema sanitario, anche quello ospedaliero del nostro territorio, ha funzionato molto bene e sta dando una buona risposta ai cittadini che, purtroppo, stanno avendo dei problemi. Penso che potremmo sempre ringraziare il presidente Zaia, tutto il mondo sanitario e tutti coloro che, da quasi due mesi ormai, ininterrottamente, garantiscono sicurezza sanitaria e i servizi essenziali alla popolazione“.

“Ciò che emerge sono la capacità, la velocità e la decisione: il fatto che la politica che decide, in qualche modo organizza, si è unita in modo perfetto con il mondo scientifico e quindi ha trovato le risposte giuste – precisa Brescacin -. Nel momento in cui dimostri con i fatti ciò che stai portando avanti, con i risultati che si vedono e che diventano obiettivi e tangibili, a quel punto diventa un modello che, lo abbiamo visto, è stato ripreso e studiato a livello internazionale”.

“Il provvedimento relativo al corso di laurea in medicina a Treviso – aggiunge -, che era già stato portato avanti prima dell’emergenza Covid-19, è arrivato adesso in consiglio regionale e io penso sia un provvedimento importante già di per sé. Attivare un corso di laurea intero nei sei anni accademici in provincia di Treviso, in collaborazione con una delle più prestigiose università, che è l’Università degli Studi di Padova, nelle sedi dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, quindi l’azienda sanitaria pubblica provinciale, in questo momento ha un valore ancora maggiore”.

“Questo dà il senso di quanto è importante l’impegno che la Regione Veneto rivolge al servizio sanitario pubblico regionale – continua il consigliere regionale Brescacin -, in particolar modo per noi, in questo momento, con il corso di laurea per la Provincia di Treviso. Alcuni dati sono questi: 60 studenti per ogni anno di corso, quindi a regime 360 studenti potranno studiare nella facoltà di medicina a Treviso”.

Attualmente esiste già una collaborazione con l’Università di Padova, ma soltanto per l’ultimo triennio del corso. Adesso si potrà partire dal primo anno: questo sosterrà il sistema sanitario locale, darà opportunità formative importanti per i giovani e lo vorrei legare a 360 gradi all’impegno che si sta portando avanti in Provincia di Treviso nel settore sanitario.

“Questo perché la “Cittadella della salute” che sta sorgendo a Treviso – continua Brescacin – è un investimento importante che migliorerà l’ospedale e darà nuovi servizi, nuovi spazi e nuove opportunità”.

“Se lo uniamo anche all’impegno che la Regione annualmente mette negli investimenti per nuove tecnologie, nuovi macchinari (la Regione dedica 70 milioni di euro all’anno per i nostri ospedali) e a questa nuova opportunità formativa universitaria – conclude il consigliere regionale -, io credo che ci faccia capire quanto anche la comunità intera abbia solo da migliorare e guadagnare da questa crescita che sarà sia di cultura sanitaria ma anche di benessere per tutta la collettività”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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