Territorio patrimonio dell’Unesco, la Cgil: “Anche noi al tavolo di regia, per sicurezza e conservazione del territorio”

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Colline del Prosecco patrimonio dell’Unesco: il sindacato vuole essere protagonista soprattutto nella conservazione attiva del territorio e sedere al tavolo di regia dello sviluppo futuro. In redazione a Qdpnews.it ne abbiamo parlato con Mauro Visentin nuovo segretario provinciale della Cgil di Treviso (78mila iscritti), accompagnato da Ottaviano Bellotto responsabile territoriale di Conegliano,  per riprendere sulla valenza della notizia e di quanto si verrà a creare: “La parola che sentiamo pronunciare più spesso dopo la nomina del territorio patrimonio dell’umanità e dell’Unesco, è opportunità. E’ una parola a due facce, quella positiva che vogliamo continuare e rafforzare, unitamente all’aspetto più critico – dice Visentin – . Se il territorio ha avuto nel tempo criticità rispetto alla ricaduta ambientale, è innegabile che chi passa sulle nostre strade trova un colpo d’occhio eccezionale: ma cosa comporta avere un territorio a colpo d’occhio eccezionale oltre alla ricaduta e economica? Come dobbiamo conservarlo questo patrimonio: pensiamo che una monocoltura sia la strada corretta o a preservarlo in tutti i suoi aspetti, culturali, recupero paesaggistico e profilo turistico?”

Per Visentin la soluzione non è trasformare il territorio in un modello Las Vegas, quanto a recuperare realtà e strutture esistenti e convertirle in modo intelligente, anche con l’inserimento integrato di tecnologie innovative e green utilizzando meno possibile territorio ed energia.

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“L’altro aspetto che ci sta a cuore, – sostiene Visentin – è che siccome l’agricoltura è un settore in cui gli infortuni hanno purtroppo un primato, se si fanno investimenti si facciano per implementare quello che contribuisce ad aumentare la sicurezza di chi ci lavora su questo territorio. Utilizzare la scienza per provare a pensare cose innovative nella direttrice della sicurezza. E pensare alla salute dei cittadini del territorio. Vero che siamo passati dall’irrorazione aerea ad una attenzione maggiore, ma che ci sembra non ancora sufficiente. E’ un aspetto da tenere presente. Se si parla di patrimonio, il patrimonio è anche la comunità, non solo il vigneto o la bottiglia. E partendo da questo promuovere un territorio che deve preservarsi in modo intelligente”.

Per questo si offre anche Cgil: “Siamo disponibili, chiediamo anzi di partecipare ad un tavolo di regia per gestire questa partita. Il flusso del turismo prevede uno sviluppo occupazionale, l’agricoltura deve essere attenzionata e fare in modo che l’opportunità non diventi saccheggio, ma provare a fare una cosa di prospettiva, intelligente. Con il turismo che aumenterà saranno richiesti nuovi posti di lavoro, servizi di informazione non solo gestione dei pernottamenti o alberghi diffusi. Vuol dire spostare l’attenzione su manodopera che offra nuove disponibilità: non sarà solo più terra di mobili e legno, ma anche qui sorgono nuove opportunità da cogliere nella direzione non solo di innovazione ma della compatibilità ambientale. E’ una sfida grande, ma siamo interessati a discutere e dire la nostra in rappresentanza di lavoratori e pensionati, cittadini che vivono nel territorio, secondo il compito che deve svolgere il sindacato per capire le esigenze non del proprio orticello, ma di una realtà più ampia”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnew.it ® Riproduzione riservata).
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