“Con 250 trattori bloccammo Treviso, sfidando il questore”. Ferruccio Paro, premiato dalla Fati Cisl, ricorda le lotte sindacali contro la mezzadria

“Abbiamo disubbidito al questore, che non voleva che portassimo i trattori in centro a Treviso. Nella notte ne arrivarono 250, qualcuno era giunto anche da Bolzano. Bloccammo la città. Fu una manifestazione imponente, organizzata con forza e coraggio. Le donne applaudivano il corteo che passava e tra queste donne c’erano anche quelle che, per quel maledetto contratto che vincolava i mezzadri, erano costrette a dare i più umili servizi ai padroni. Era ora di finirla. La nostra forza ha determinato il rovesciamento della mezzadria”. Con lucida memoria storica, a 95 anni (è del 1928) l’ex sindacalista della Cisl Ferruccio Paro, tra lacrime di commozione ed emozione in sala, ha raccontato come organizzò, insieme a Bruno Agnolin, la storica manifestazione di protesta dei lavoratori della terra trevigiani, che si tenne nel capoluogo della Marca nella primavera del 1969.

Un corteo epocale, per la città, con cinquemila partecipanti che portò alla fine definitiva dei contratti di mezzadria con i proprietari che concedevano le terre “per una fetta di polenta e non di più” ha ricordato Ferruccio Paro, che alla fine degli anni ‘60 era il segretario generale della Cisl Mezzadri di Treviso. Venerdì 13 gennaio è stato premiato con la medaglia “Seminatore d’oro” dalla Fai Cisl nazionale. La cerimonia si è svolta nel centro sociale “Aldo Moro” di Carbonera, il comune di cui l’anziano protagonista del sindacato trevigiano ed esponente della Dc è stato sindaco, dal 1975 al 1990. A premiarlo è stata l’attuale prima cittadina di Carbonera, Federica Ortolan, che ha ringraziato il suo predecessore per quanto di buono ha seminato a favore delle future generazioni.

Foto storica della manifestazione con i trattori a Treviso

Il premio “Seminatore d’oro” è stato attribuito anche alla memoria di un altro fondamentale attivista che fu al fianco di Ferruccio Paro: Antonio “Toni” Neri, chiamato “L’Emiliano”, poiché era originario della provincia di Modena, anch’egli figlio di un mezzadro. Neri, classe 1930, è scomparso nel 2016 e il riconoscimento è stato consegnato da Onofrio Rota, segretario generale della Federazione agroalimentare della Cisl, alla vedova Maria Giullari e al figlio Daniele. “Fondatore ed organizzatore negli anni Cinquanta e Sessanta del sindacato nuovo di Giulio Pastore tra i mezzadri della provincia di Treviso e del Veneto, energico promotore delle lotte sindacali per il superamento della mezzadria e l’emancipazione dei lavoratori della terra” si legge nella motivazione del premio.

Giulio Pastore, fondatore della Cisl fuoriuscita dalla Cgil, inviò Antonio Neri a Treviso nel 1955 per organizzare le leghe mezzadrili. Girò le campagne, incontrò le famiglie poverissime, soggiogate al “paron” e al fattore. Sarà “L’Emiliano” a costruire la Cisl Mezzadri con iscritti e capilega. Tra questi c’era il giovane Ferruccio Paro, nato in una numerosa famiglia di mezzadri di Zenson di Piave. Nascerà così un sodalizio che porterà Neri e Paro ad organizzare, dal 1956, le lotte per arrivare al miglioramento dei contratti e poi alla cancellazione definitiva della mezzadria.

“La nostra battaglia sindacale, determinata e coraggiosa, ha permesso di superare quel contratto maledetto che rendeva schiavi i contadini per una fetta di polenta e obbligava i nostri giovani ad emigrare all’estero”, ha ricordato Ferruccio Paro al termine della premiazione, “Io e Toni, con i nostri capilega ci siamo attivati per il superamento della mezzadria, e c’è chi ha pagato anche di persona per queste battaglie. Con la manifestazione del 1969 si sono create le condizioni per l’eliminazione del contratto e la creazione di un nuovo lavoratore agricolo, che poteva acquistare la sua terra con mutui trentennali. Alla Zoppas di Conegliano gli operai non erano più metalmeccanici, ma metalmezzadri”.

Memorie di lotte sindacali che hanno creato le condizioni per il progresso dell’agricoltura, divenuta punto di forza del Veneto moderno (come ha sottolineato il governatore Luca Zaia nel messaggio inviato alla Fai Cisl), documentate ampiamente anche grazie all’archivio personale di Paro, messo a disposizione della Cisl nazionale e raccolte nel libro “La terra a chi la lavora. La Cisl e le lotte mezzadrili in Veneto nel secondo Novecento”, distribuito al pubblico intervenuto alla cerimonia di premiazione.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata e Cisl).
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