“Noi donne imprenditrici rappresentiamo il 32% del totale del terziario della provincia di Treviso ma non abbiamo sostegni concreti per conciliare. La rivoluzione Covid ci penalizza particolarmente: con la dad, le quarantene e i figli a casa molte di noi si sono trovate a dover chiudere i negozi e a sospendere le attività libero – professionali o a dover lavorare in smart anche con sintomi non lievi per rispettare impegni, pagamenti e scadenze”.
A parlare è Valentina Cremona, presidente di lungo corso di Terziario Donna, lo storico gruppo di Confcommercio che rappresenta trasversalmente la componente imprenditoriale femminile del terziario.
L’ultimo report di EBiCom Lab (Centro studi sul terziario di EbiCom) conta, nella Marca trevigiana, 22.646 imprenditrici donne pari al 32% su un totale di 70.761 imprenditori terziari in provincia.
Il terzo trimestre del 2021 annota anche una leggera e positiva crescita +0,1% (+26 figure), leggermente in calo rispetto al periodo precedente da gennaio a settembre +0,7% (pari a +168 figure).
Sul fronte del lavoro dipendente, il 3° trimestre 2021 registra +685 lavoratrici “dipendenti”, mentre nel periodo gennaio – settembre erano +2.205.
“Anche se Treviso è stata recentemente annoverata tra le “città amiche delle donne”, posso dire – prosegue Valentina Cremona – che abbiamo sofferto molto e stiamo soffrendo tuttora. Sappiamo bene ormai tutti cosa è una quarantena, un isolamento a volte in case non adeguate, quante sono le incombenze delle imprenditrici con figli piccoli, intere classi in dad, nonni bloccati o fragili e aiuti che non ci sono. Di quale conciliazione stiamo parlando? All’emergenza sanitaria va aggiunta l’emergenza famigliare che nelle donne autonome e nelle ditte individuali si sta facendo sentire pesantemente. Nonostante questo, grazie a microsistemi di welfare, capacità di relazione, aiuti fai da te, e alla forza di volontà, le nostre imprese resistono, e anzi l’ultimo trimestre ci dice che una piccolissima fetta ha anche scelto di aprire in pieno Covid. In particolare crescono i servizi (mediazioni immobiliari e finanziarie). Sono tutti segnali di speranza cui però è giunta l’ora di dare risposte e di andare oltre i proclami”.
“Porterò queste istanze in commissione regionale pari opportunità e a tutti tavoli di competenza: far crescere la componente femminile sia nel lavoro dipendente che nell’imprenditoria significa portare avanti un obiettivo comune che aumenta il benessere generale, la qualità della vita, che porta sviluppo sostenibile, maggiori redditi, più consumi, meno povertà, più educazione e più opportunità per i figli”.
“Mai come ora il Manifesto di Terziario Donna, siglato in epoca pre Covid in ben 18 punti – conclude Cremona – contiene in sé gli elementi per uscire dalla crisi e dall’emergenza. Occorre interpretare il cambiamento in atto e interpretarlo con coerenza ed impegno. Meritocrazia, democrazia, capacità di confronto e di resistere con sguardo lungimirante: sono questi i valori del femminile che, aggiunti al contributo della scienza, ci condurranno fuori dalle sabbie mobili dell’incertezza e della volatilità”.
(Foto: Confcommercio Treviso).
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