L’infezione da Covid-19 “preme” ancora sul sistema sanitario trevigiano, anche se con numeri molto ridotti rispetto all’acme della pandemia. I positivi al test nelle ultime 24 ore sono stati 320 (su in totale di 4276 trevigiani infettati). I casi di contagio riguardano in gran parte soggetti over 70, già affetti da altre patologie.
Due anziane contagiate sono rientrate nel reparto di terapia intensiva per il peggioramento delle malattie infettive respiratorie già presenti, secondo i dati della situazione Covid-19 della seconda settimana di settembre riferiti dal direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, che aggiunge: “Non riusciamo ad andare sotto il livello dei 35 ricoverati a causa del virus”.
A preoccupare il dirigente dell’azienda sanitaria, soprattutto, sono i livelli molto bassi di richieste nella provincia di Treviso della quarta dose con il vaccino bivalente. L’Ulss 2 ha ricevuto la scorsa settimana 69 mila dosi, però le prenotazioni e le somministrazioni procedono a ritmi lentissimi.
“Attualmente vacciniamo tra le 200 e le 250 persone al giorno con il nuovo siero – sottolinea Benazzi -. Speriamo di aumentare la somministrazione delle dosi prima che arrivi l’inverno, quando si rischia di aumentare la pressione sul sistema ospedaliero. Il mio invito è rivolto agli over 60 e alle persone con patologie a rischio, affinché vengano a sottoporsi alla vaccinazione per essere più protetti”.
All’inizio di ottobre è previsto anche l’inizio della campagna vaccinale contro l’influenza: la prossima settimana i dirigenti dell’Ulss 2 incontreranno i medici di base per pianificare la campagna. Un altro dato arriva sul fronte del vaiolo delle scimmie: attualmente le autorità sanitarie trevigiane hanno notizia di un solo caso, riferito ad una persona contagiata da un altro caso sviluppatosi a Padova. Il trevigiano sta seguendo una terapia a domicilio e le sue condizioni non destano preoccupazioni.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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