Un anno fa il vaccino ancora non c’era. Si sarebbe dovuto aspettare il Natale per l’arrivo e l’iniezione delle prime dosi, mentre oggi si sta già procedendo con la terza e si attende il via anche per la somministrazione ai bambini.
Esattamente un anno fa, in provincia di Treviso c’erano 11.432 positivi, 352 ricoverati in area non critica e 25 in terapia intensiva, 434 morti; tutto il Veneto era zona gialla, le scuole in gran parte in didattica a distanza. Non era però ancora la fase peggiore, che sarebbe arrivata circa un mese dopo, con l’impennata di ospedalizzazioni e decessi.
Secondo l’ultimo bollettino diffuso in mattinata da Azienda Zero, la Marca conta 2.246 positivi, 41 ricoverati (di cui 4 in terapia intensiva) e un totale di 1.855 vittime. I numeri disegnano una situazione molto più sotto controllo rispetto al novembre 2020, ma desta preoccupazione l’aumento verificatosi da inizio mese: rispetto al 2 novembre sono praticamente raddoppiati i positivi (erano 1.137) e triplicati i ricoverati (erano 14, con un solo caso di terapia intensiva).
Molti di questi casi starebbero toccando la fascia scolare, che è anche quella in cui la vaccinazione o è del tutto assente, sotto i 12 anni, o copre una percentuale inferiore alla media complessiva della popolazione. “I dati sono sensibilmente più alti rispetto all’anno scorso” conferma un dirigente scolastico della destra Piave trevigiana, che non fornisce cifre in dettaglio, come del resto non fa neanche l’azienda Ulss 2. Si tratterebbe comunque di casi in gran parte asintomatici, che però sono costretti all’isolamento e al ritorno, per il tempo della quarantena, alla didattica a distanza.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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