Covid, rallenta la quinta ondata. In un anno diminuita di sei volte la probabilità di ricovero e di dieci volte quella di morire

Se sarà un vero appiattimento o addirittura il preludio ad una discesa, ce lo diranno i dati dei prossimi giorni. Quel che emerge dal bollettino domenicale di Azienda Zero della Regione Veneto è un rallentamento di casi totali negli ultimi giorni.

La crescita degli attualmente positivi si è indebolita, assestandosi, nel territorio dell’ Ulss 2 Marca trevigiana intorno a quota 12 mila.

È ancora robusta la risalita dei ricoveri, quasi raddoppiati nell’arco delle ultime due settimane, pur con oscillazioni diverse tra i vari ospedali. Ca’ Foncello di Treviso e San Valentino di Montebelluna rimangono quelli col numero maggiore di pazienti.

Il quadro appare meno preoccupante analizzando nel dettaglio la suddivisione tra area medica e terapie intensive. Queste ultime di fatto non stanno subendo alcun effetto dai nuovi contagi, mentre soni i reparti ordinari o quelli riabilitativi per la fase post acuta a registrare un tasso maggiore di occupazione, che rimane comunque ancora al di sotto dei livelli di guardia.

Confrontando i dati dello stesso periodo di un anno fa appare chiaro l’effetto della campagna vaccinale, che nella primavera scorsa era ancora ai primi passi. Oggi i positivi nel trevigiano sono circa 12 mila, di cui 140 ricoverati, un anno fa 4 mila, ma 300 persone erano in ospedale. Significa che nel 2021 1 persona ogni 13 (il 7,5% del totale) doveva essere curata nelle strutture sanitarie, mentre oggi tocca a 1 ogni 85 (l’1,2%).

È ancora più clamoroso il dato sull’incidenza della mortalità. Da inizio pandemia in Veneto si sono registrati 1,5 milioni di contagi, di cui quasi 1 milione negli ultimi quattro mesi, specialmente a causa della quarta ondata. La media attuale è di 1 vittima ogni 445 contagiati, un anno fa moriva 1 ogni 43 colpite dal Covid. 

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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