Cresce la spesa per doni natalizi a valore artigiano, quest’anno nella Marca raggiungerà i 354 milioni di euro

L’artigianato trevigiano protagonista delle spese di Natale delle famiglie. Nella Marca Trevigiana la previsione di spesa a dicembre per i prodotti alimentari e bevande e altri prodotti e servizi tipici natalizi raggiungerà i 354 milioni di euro, dei quali 218 per alimentari e bevande e 136 per altri prodotti e servizi tipici di Natale. Numeri che collocano la provincia tra i primi posti in Veneto.

Le imprese artigiane trevigiane coinvolte in questo business sono 5.879***, il 29,7% del totale dell’artigianato in provincia, con 21.505 addetti, pari al 35,9% del totale degli occupati nell’artigianato.

«Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e piccole imprese locali – sottolinea Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, – vuol dire sostenere l’imprenditore e i suoi dipendenti e quindi le loro famiglie. La scelta, inoltre, contribuisce alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano, nonché al benessere della comunità, garantendo sia la remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali che il gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare».

I dati positivi di questo settore sono anche dovuti allo sforzo delle imprese artigiane di contenere l’aumento dei prezzi a causa dell’inflazione, i prodotti e servizi della “slitta di Babbo Natale”**, infatti, nella Marca Trevigiana sono cresciuti rispetto all’anno scorso del 4,9%, contro un’inflazione del 6,1% del “carrello della spesa”.

«Una maggiore ricerca di qualità, il su misura e la sostenibilità – fa notare Oscar Bernardi, – spiegano la crescente tendenza all’acquisto di prodotti artigiani. Per questo abbiamo rilanciato la campagna social “Acquistiamo locale”: un invito a regalare e a regalarsi doni che esprimono il valore artigiano made in Italy, la nostra cultura imprenditoriale, il gusto per il bello, il buono e il ben fatto dei tanti, diversi territori del nostro Paese. “Acquistiamo locale” è un modo per valorizzare il lavoro delle imprese, è la scelta consapevole, responsabile e sostenibile per rinsaldare il rapporto di fiducia tra imprenditori e cittadini nelle comunità».

I buoni risultati attesi dalla “slitta di Babbo Natale” sono dovuti alla forza del comparto artigiano legato ai prodotti natalizi. La Marca Trevigiana, infatti, è seconda in Veneto per imprese artigiane nei settori alimentare, bevande e ristorazione. Sono 1.105, pari al 5,6% di tutti le imprese artigiane. Gli addetti sono 5.115, pari al 8,6% di tutti gli occupati dell’artigianato.

A fare la parte del leone è la ristorazione trevigiana, con 681 imprese, pari al 61,6% dell’intero comparto, con 2.781 addetti, il 54,4% del totale. A seguire, l’alimentare con 396 imprese (35,8%), dato che colloca il comparto al primo posto in regione. Gli occupati sono 2.157 (42,2%). Chiudono le imprese delle bevande che sono 28 (2,5%) con 177 addetti (3,5%).

Il settore dell’alimentare e delle bevande nella Marca Trevigiana contribuisce anche all’export. Le esportazioni tre il terzo trimestre 2022 e lo stesso periodo del 2023 assommano a un miliardo 658 milioni di euro, con le bevande che totalizzano oltre un miliardo di export, segnando un incremento del 4,2% rispetto al 2020. Le esportazioni dell’alimentare sono cresciute del 2,4% rispetto al 2020, sfiorando i 600 milioni di euro.

«I prodotti e i servizi offerti dalle imprese artigiane – ragiona il presidente Oscar Bernardi, – sono caratterizzati da una artigianalità basata sul valore del lavoro, sull’ascolto del cliente e sulla personalizzazione del prodotto, a cui si associa l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti realizzati. I prodotti e i servizi dell’artigianato sono focalizzati sulla domanda di prossimità, grazie alla profonda conoscenza del mercato del locale da parte degli imprenditori».

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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