“Dedita alla prostituzione ma sconosciuta al Fisco”: scatta il sequestro plurimilionario

Una fase delle indagini della Guardia di Finanza

Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale di Belluno, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Treviso, hanno eseguito nelle province di Treviso, Venezia e Padova diverse perquisizioni locali e personali nei confronti di un’evasore totale, dedita all’attività di meretricio, sconosciuta al fisco, e dei suoi più stretti famigliari, finalizzate alla ricerca di ulteriori fonti di prova in ordine ai reati di evasione fiscale, riciclaggio ed auto-riciclaggio.

Contestualmente, è stata data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni e altre utilità per un importo complessivo di oltre 3,4 milioni di euro, pari al profitto dei reati sinora contestati.

L’indagine, denominata operazione “Fenice” ed avviata dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Belluno, è stata essenzialmente basata sulla profilazione reddituale e patrimoniale di una cittadina romena cinquantunenne residente nella Marca e sui numerosi acquisti immobiliari effettuati dal 2016 al 2023, anche di rilevante valore economico.

La prosecuzione delle indagini, sviluppatesi mediante l’esecuzione di accertamenti bancari, intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione diretta, appositamente delegati dall’Autorità giudiziaria trevigiana, hanno consentito di accertare come la predetta signora fosse abitualmente dedita all’attività di meretricio, lautamente pagata dai propri avventori e ulteriormente agevolata dal consapevole contributo di un cinquantaquattrenne e un sessantunenne milanesi e un quarantanovenne trevigiano.

L’ulteriore ricostruzione, condotta sui rapporti di conto corrente emersi, ha poi consentito di accertare l’accreditamento di rilevanti entrate finanziarie da parte della donna, utilizzate per l’acquisto speculativo in proprio degli immobili compravenduti (terreni e fabbricati), agevolato dal consapevole contributo dei suoi più stretti famigliari (un settantunenne trevigiano, una ventisettenne veneziana e un trentanovenne romeno residente nella Marca) i quali hanno accettato, sempre secondo gli inquirenti, di intestarsi diversi rapporti di conto corrente e diversi immobili compravenduti.

Nel corso delle investigazioni, le Fiamme Gialle bellunesi hanno ricostruito un giro d’affari realizzato dalla cittadina romena per oltre 3,8 milioni di euro, realizzato dall’anno 2016 al 2023, i cui proventi illeciti sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di 19 beni immobili, siti nelle province di Belluno (Cortina d’Ampezzo in particolare), Treviso (zona dell’Asolano), Padova e Venezia, la maggior parte dei quali sistematicamente venduti anche in perdita, a ulteriore prova delle operazioni di ripulitura del denaro “sporco” acquisito.

All’esito delle investigazioni, sulla scorta di specifici decreti emessi dall’Autorità giudiziaria, sono state eseguite quattro perquisizioni sottoponendo a sequestro preventivo due fabbricati, un terreno, quattro auto e rilevanti disponibilità finanziarie giacenti in cinque istituti bancari/finanziari, nonché procedendo al sequestro di 9 “device” per la successiva disamina e di ingente documentazione amministrativa.

(Foto: Guardia di Finanza Belluno).
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