I due cuginetti e la sorellina che, tenendo in mano un disegno con fiori e arcobaleni colorati, accompagnano la piccola bara bianca all’interno della chiesa di Dosson di Casier. Al seguito i familiari del piccolo Matteo, travolto e ucciso a soli 18 mesi dall’auto guidata dal papà.
È questa la drammatica immagine che rimarrà impressa negli occhi e nella mente dei molti che, oggi venerdì pomeriggio, hanno voluto stringersi al dolore di mamma Laura, di papà Olaf e della sorellina Sara per far sentire loro la vicinanza da parte dell’intera comunità trevigiana in un momento così complicato.
“Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere assieme. Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato del cammino” è il messaggio che le educatrici e gli amici del piccolo Matteo hanno voluto affidare a un cartellone appeso al di fuori della chiesa parrocchiale, gremita per l’occasione. Nessun nome, se non quello del piccolo Nicola, ma le impronte di tante piccole manine usate come firma.
“Il nostro cuore è turbato e ci sentiamo come smarriti per quanto è accaduto e facciamo fatica ad accettare quanto successo – ha ricordato don Adriano durante l’omelia, più volte interrotta dalle lacrime -: l’abbiamo avuto tra noi troppo poco, ma questo poco tempo è bastato per gioire assieme a lui, donandogli l’amore di una famiglia. Avremmo comunque voluto vederlo crescere”.
Matteo è stato battezzato circa un anno e mezzo fa, proprio nella chiesa dove oggi si celebra il suo funerale: “In quel giorno è diventato figlio di Dio, da te amato e salvato” ha concluso il parroco.
“Ciao piccolo Matteo, sei entrato nelle nostre vite come un raggio di sole dopo la tempesta – lo hanno ricordato le cugine -: ti diciamo grazie per le tue carezze e le tue coccole, ora va’ dalla tua sorellina e gioca con lei”.
“Caro Matteo, sei sempre stato un bambino dolce e coccoloso, alla ricerca di un compagno di giochi e che ti aiutasse nelle tue marachelle. Assieme alla tua famiglia ti abbiamo visto crescere mese dopo mese, eri uno dei primi a correre in stanza quando al nido arrivava una sorpresa, amavi colorare e costruire torri per poi buttarle a terra. Ci mancherai piccolo angelo biondo” lo hanno voluto ricordare le maestre dell’asilo.
Presente al funerale anche il sindaco di Casale sul Sile Renzo Carraretto.
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