Elezioni politiche, le reazioni nella Marca: l’esultanza composta di Fratelli d’Italia, l’autocritica del Pd

È stata sicuramente una notte di gioia e ricca di soddisfazioni quella dei militanti trevigiani di Fratelli d’Italia, ma citando le parole del coordinatore provinciale di Treviso Giuseppe Montuori (nella foto) “non è stata una serata di festeggiamenti, il momento storico è molto complicato e bisogna solo pensare a lavorare”.

La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni soprattutto grazie alle percentuali del partito di Giorgia Meloni. Basti pensare che in Veneto (storica roccaforte leghista) il Carroccio è stato surclassato da fratelli d’Italia. Secondo Montuori, “questo è il risultato di un grande lavoro che parte dalla nostra leader, passando per il coordinatore regionale arrivando fino a tutti noi militanti, iscritti e amministratori: persone che hanno dedicato un mare di tempo e impegno sottraendolo alle proprie famiglie, al proprio svago. Questo è il frutto di anni di lavoro”.

Uno dei temi caldi di questa vittoria è sicuramente quello dell’autonomia. Lo stesso governatore leghista del Veneto Luca Zaia durante la campagna elettorale ha più volte ribadito che “noi saremo un nido di vespe nei confronti di questa scelta”, a dimostrazione di quanto questa battaglia sia centrale per il Veneto. Sono in molti (e la sensazione si percepiva anche al K3 nella serata di ieri mentre si delineava il pesante arretramento della Lega) a credere ora che questa non sia più così scontata.

“Sono contento del risultato raggiunto in Veneto e nel mio Comune (42% alla Camera) – commenta il consigliere regionale valdobbiadenese di FdI Tommaso Razzolini – In tutta la Pedemontana Trevigiana Fratelli d’Italia ha fatto un ottimo risultato, ad esempio a Segusino, a Refrontolo, a Farra di Soligo e in molti altri Comuni. Sto sentendo l’entusiasmo dei colleghi amministratori e di tante persone verso il nostro partito. In questo periodo il mio circolo è stato molto attivo e si è dato da fare: ho sentito il loro appoggio e questo mi ha fatto piacere in un momento dove non è semplice credere nella politica”.

La torta per Giorgia Meloni durante la sua visita a Valdobbiadene nel 2021

“Ora non sarà facile perché siamo chiamati a governare un Paese in difficoltà su vari fronti – conclude Razzolini -. Ora dobbiamo lavorare molto e noi consiglieri regionali e amministratori locali di Fratelli d’Italia siamo pronti a dialogare con il futuro governo di Centrodestra per portare avanti le istanze del territorio. Siamo davvero felici per l’esito di queste elezioni e voglio sottolineare che Fratelli d’Italia ha ottenuto il miglior risultato nazionale in Veneto. L’anno scorso Giorgia Meloni era rimasta molto contenta dell’accoglienza ricevuta a Valdobbiadene, mi auguro che possa ritornare quanto prima in queste zone”.

Sul fronte del Partito Democratico, questa mattina i consiglieri regionali Dem Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon hanno puntato il dito contro il loro stesso partito: “Il flop del PD in Veneto e a livello nazionale è il risultato di scelte sbagliate sulla composizione delle liste, sul non rispetto delle proprie regole a partire dallo statuto che prevede le primarie e rispetta le scelte dei territori, sulle scelte sbagliate in tema di alleanze frutto di una serie di errori imperdonabili e infine sulla campagna elettorale poco chiara e diretta”.

“Bisogna ritornare dai principi fondativi del PD – hanno continuato i due esponenti del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto – alle regole che ci siamo dati per statuto a partire anche dalle primarie, strumento democratico e utile anche per scegliere i candidati in un sistema elettorale che oggi non consente agli elettori di scegliere il deputato da eleggere. Le liste del PD, con particolare riferimento al Veneto, sono state fatte in sfregio ai territori, alla meritocrazia, ai militanti, ai deputati uscenti, all’organizzazione locale del PD e hanno visto troppi candidati catapultati e indicati altrove. Il caso di Treviso è eclatante, ma non è l’unico, dove la Direzione provinciale e la Segreteria sono state scavalcate da scelte romane imposte, inspiegabili e mai condivise, con strascichi sul territorio che hanno danneggiato l’immagine del nostro partito”.

(Ha collaborato Andrea Berton. Foto: archivio Qdpnews.it).
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