Le stragi sulla strada sono all’ordine del giorno e ogni volta che si verificano, oltre ai feriti e ai morti, spesso molto giovani, portano con sé una lunga e interminabile scia di dolore per familiari e amici.
Purtroppo, le iniziative per sensibilizzare la popolazione italiana su questo fenomeno sono state condizionate dalla pandemia ma ora, visto il miglioramento dell’emergenza sanitaria, stanno tornando le manifestazioni di piazza per accendere i riflettori su questo dramma che, nelle ultime settimane, ha aggiunto nuovi capitoli dolorosi anche nella Provincia di Treviso.
Sabato 21 maggio, alle ore 10.30, piazza Santi Apostoli a Roma ospiterà la manifestazione nazionale “Sulla strada in sicurezza” per riflettere sull’emergenza delle stragi nelle strade che ha portato a più di 4000 vittime in due anni.
All’evento saranno presenti diversi cittadini trevigiani, che hanno perso un proprio caro a causa di un incidente stradale, ma gli organizzatori estendono l’invito a partecipare a tutte le persone sensibili a questo tema.
Nella manifestazione di Roma, Rete Vivinstrada e molte associazioni, organizzazioni, familiari di vittime di violenza stradale e utenti della strada chiederanno giustizia, formazione e più controlli per fermare questa carneficina.
“Una guerra quotidiana e ignorata che continua a uccidere e a ferire nell’indifferenza generale – affermano da Rete Vivinstrada – Sono tragedie e dolore evitabili e serve il massimo impegno di tutti per diffondere una nuova cultura stradale che tuteli l’incolumità delle persone, prima e dopo l’accaduto, il rispetto dell’ambiente, la vivibilità delle città. Una cultura in cui prevenzione e mobilità sostenibile siano finalmente priorità”.
Le associazioni e i familiari delle vittime della strada intendono sollecitare le istituzioni ad impiegare le forze dell’ordine in controlli stringenti sui comportamenti di guida più a rischio, come gli eccessi di velocità, il mancato rispetto delle utenze vulnerabili, la sosta illegale e l’uso del cellulare alla guida.
Inoltre, si chiede una larga diffusione di strumenti tecnologici, sia per il controllo delle violazioni alle norme stradali che per assistenza alla guida, e delle modifiche al Codice della strada che consentano un più efficace impiego delle tecnologie di controllo, in particolare per la velocità con abolizione dell’obbligo di segnalazione delle postazioni per la rilevazione della velocità.
Tra le richieste c’è anche quella di una governance del fenomeno strage stradale chiara e definita, con competenze e prerogative specifiche e all’altezza della situazione, l’individuazione di un luogo d’incontro/laboratorio, tra istituzioni e associazioni, per la concertazione degli interventi e di un organo responsabile della gestione delle politiche a contrasto del fenomeno della strage stradale.
A tutto questo si dovrà aggiungere un’opera adeguata di comunicazione, formazione ed educazione stradale permanente, dai giovani studenti fino ai conducenti, ai lavoratori e alle collettività in genere tramite tutti i canali, modalità e media disponibili.
Tra le varie proposte c’è anche quella dell’avvio delle opere infrastrutturali per il ridisegno delle aree urbane con la diffusione delle aree pedonalizzate all’interno di città a disciplina generale 30 km/h, la realizzazione e la cura di spazi e passaggi pedonali, con particolare attenzione alla mobilità dei disabili e delle utenze scolastiche, ma anche degli animali (punti passaggio fauna), sia in città che in ambito extraurbano.
Infine, si richiede anche di incentivare le modalità di trasporto sostenibili, collettive e leggere, di disincentivare l’uso del mezzo privato come modalità di spostamento di massa e una valutazione delle modalità di applicazione e dei risultati dell’introduzione della legge sul reato di omicidio e lesioni stradali.
(Foto: web).
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