Esercitazione Nato alla base d’Istrana: presenti gli F-16 americani e gli F-4 turchi 

Esercitazione Nato alla base d’Istrana

Se un uomo si ritrova in soli otto minuti dalla sedia del proprio ufficio a solcare i cieli dell’Europa volando su aerei di ultima generazione a velocità inimmaginabili lo si deve principalmente all’addestramento

Il vicecomandante della DACCC David Morpurgo 

Il casco posizionato all’interno dell’abitacolo in un certo modo o la tuta preparata in maniera diversa sopra alla scaletta: ogni pilota ha le proprie procedure per diminuire i tempi impiegati per essere operativo ma una volta in volo dovrà essere in grado di interagire con altri aerei, personale a terra, radar e strumentazione di ultimissima generazione. 

Il comandante della Daccc D.J. Traas e il comandante Emanuele Chiadroni 

Il tutto sotto la “regia” della NATO: proprio la capacità di difesa degli spazi aerei in modalità “internazionale” viene testata e migliorata grazie a esercitazioni interforze come quella che dal 4 dicembre di sta tenendo alla base dell’aereonautica militare d’Istrana.

L’F-4 dell’aereonautica militare Turca 

La “Poggio Dart 2023” (questo il nome dell’esercitazione) è organizzata e condotta sotto la regia del Deployable Air Command and Control Centre (DACCC) di Poggio Renatico, Ferrara, con l’obiettivo di consolidare la prontezza e la capacità della NATO nel fronteggiare e rispondere con immediatezza a possibili minacce provenienti dal fianco sud dell’alleanza.

MorpurgoTraas e Chiadroni di fronte al F-4 turco 

L’esercitazione è stata divisa in due parti: la prima settimana, grazie ai simulatori, sono stati testati e addestrati il livello operativo di pianificazione aerea, mentre nella seconda settimana i piloti e tutto il personale impiegato sono “scesi in campo” con l’utilizzo degli assetti aerei nello spazio aereo del nord-est dell’Italia.

L’atterraggio del F-4 

La caratteristica principale della DACCC è quello che in gergo viene chiamato “rischieramento” ovvero la facilità nel muovere uomini, velivoli e strumentazione in ogni parte del territorio della NATO, operazione che comporta la simulazione di ogni tipo di scenario e in cui gli attori non appartengono solamente all’Aereonautica Militare Italiana ma a tutti i stati membri dell’alleanza.

L’F-16 Usa 

Per questo motivo a questa “Poggio Dart” hanno partecipato anche uomini e velivoli da Turchia e dalla base americana di Aviano. Presenti ad Istrana gli F-16 degli United States Air Force e gli F-4 dell’Aeronautica Militare turca. 

Un pilota del F-4 turco 

Significativa la presenza di personale e assetti delle forze Armate italiane: grazie alla presenza degli F-2000 del 51° Stormo di Istrana, degli F-35A e Tornado del 6° Stormo di Ghedi, degli F-35A e B del 32° Stormo di Amendola, oltre che a un assetto Unmanned Aerial Vehicle (UAV) del 32° Stormo, un velivolo KC-767 del 14° Stormo di Pratica di Mare e con il sistema missilistico di Difesa Aera “SIRIUS” rischierato presso il 2° Stormo di Rivolto. 

L’atteraggio del f-16 americano 

Ma esercitazioni come quella che si sta svolgendo in queste settimane sono importanti anche per testare la capacità di ricezione di contingenti stranieri oltre che “offrire la possibilità a tutti noi ai nostri ragazzi di poter incrementare quella che è la preparazione che nel nostro lavoro è fondamentale – commenta Emanuele Chiadroni, comandante della base militare del 51esimo stormo di Istrana – la NATO per definizione oltre a garantire quello che è lo spazio aereo e la difesa dei paesi alleati, svolge anche queste attività esercitative per migliorare nel tempo quelli che sono i concetti di integrazione e di tattiche condivise che ci permettono quotidianamente di operareall’interno di spazi aerei in modalità internazionale“. 

Morpurgo e Chiadroni 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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