Euro Atalanta, il trevigiano Alberto Cavasin (ex nerazzurro): “Successo che parte da lontano, Bergamo ambiente serio e sano”

Un giovane Alberto Cavasin in maglia atalantina (stagione 1977-78)

L’Atalanta ha vinto la prima Europa League della sua storia, dopo aver schiantato per 3 a 0 il Bayer Leverkusen degli invincibili.

Una Bergamo che esplode in questi giorni di gioia, ma c’è chi, in passato, ha vissuto l’ambiente nerazzurro, si tratta di Alberto Cavasin, allenatore ed ex calciatore trevigiano.

Alberto Cavasin in marcatura su Diego Armando Maradona in un Cesena-Napoli (Serie A 1987-88)

Cavasin, nel corso della sua carriera calcistica sia da giocatore che da allenatore è stata ricca di esperienze: (ha vestito le maglie di Treviso, Avellino, Spal, Atalanta, Verona, Catanzaro, Bari, Cesena e Padova) e anche da allenatore (è stato premiato come migliore allenatore di Serie A con la Panchina d’oro nella stagione 1999-2000, per la salvezza ottenuta alla guida del Lecce), inoltre ha guidato diversi club (dal Brescia alla Sampdoria, dal Messina alla Fiorentina fino all’esperienza all’estero con Leyton Orient, in Inghilterra).

Alberto Cavasin sulla panchina della Fiorentina

Alberto, partiamo dall’Atalanta, sua ex squadra, una finale incredibile:

“Questa è la vittoria di un allenatore e di un innovatore, Gian Piero Gasperini, che in questi anni ha costruito qualcosa di incredibile grazie al duro lavoro sia dal punto di vista tecnico ma soprattutto fisico. E’ riuscito a migliorare quasi tutti i giocatori che ha allenato, lavorando sulla loro testa, non si trovano allenatori così di questi tempi. Battere 3 a 0 il Leverkusen e vincendo in quel modo (sul piano fisico sono stati perfetti) è veramente assurdo, ci vuole una preparazione di altissimo livello. Poi questo è il risultato anche di una dirigenza che ha saputo fidarsi subito delle qualità di Gasperini, diciamo che è stato il binomio perfetto: Gasp-dirigenza Percassi. Un connubio fondamentale per arrivare dove sono oggi”.

Ha vissuto una stagione a Bergamo da calciatore (1977-78), che esperienza è stata?

“Una bella esperienza, avevo 21 anni ed era la mia prima esperienza in Serie A. Diciamo che l’ambiente che avevo trovato è molto simile a quello che c’è oggi. Ovvero una dirigenza seria che valorizzava tutto e tutti e un ambiente sano (nonostante la tifoseria comunque molto “calda”). Poi conobbi, anche se per pochi mesi, anche l’attuale copresidente dell’Atalanta, ovvero Antonio Percassi (che poi andò a Cesena a chiudere la carriera da calciatore). E’ stata una stagione comunque per me importante per farmi crescere”.

Ora lei è senza panchina attualmente, dove le piacerebbe allenare?

“Ho voglia di mettermi nuovamente in gioco e di riassaporare il campo, il mio obiettivo ora è quello di allenare all’estero, mi piacerebbe allenare in Africa, o in un club o in una nazionale, penso che si possa trovare molta soddisfazione a lavorare in quel continente, dove il movimento calcistico è notevolmente in crescita. Voglio trasmettere le mie conoscenze e contribuire alla crescita dell’intero continente”.

(Foto: per gentile concessione di Alberto Cavasin).
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