Famiglie sempre più fragili, utenti adolescenti in aumento: il bilancio dei primi 5 anni di Consultorio 

Il Consultorio del Centro della Famiglia di Treviso compie cinque anni. Per l’occasione giovedì il Centro ha ospitato un convegno per fare il punto sui primi cinque anni di attività del Consultorio a cui hanno preso parte anche il sindaco Mario Conte, la presidente della Conferenza dei sindaci Paola Roma, il direttore dell’Ulss2 Francesco Benazzi e il vescovo di Treviso mons. Tomasi. 

Dal convegno è emersa una fotografia delle famiglie trevigiane che appaiono sempre più fragili in un contesto socioeconomico complesso, e con difficoltà crescenti a relazionarsi con i figli adolescenti. Politiche per la famiglia insufficienti e una rete sociale ulteriormente indebolita dalla pandemia contribuiscono alla solitudine di queste famiglie di fronte ai loro problemi. 

Il Consultorio in questi cinque anni si è offerto come presidio sicuro sul territorio, offrendo servizi che vanno dal sostegno psicologico, alle consulenze genitoriali fino ai percorsi per coppie che desiderano avere figli (Famiglia Fertile), facendo rete con l’Ulss2, i Comuni e le parrocchie. 

Dal 2019 al 2023 sono state oltre 13.500 le prestazioni fornite dal Consultorio nei vari ambiti di intervento. 3.147 quelle erogate nell’ultimo anno durante il quale si è assistito ad un aumento degli utenti in pre-adolescenza e adolescenza con disturbi del comportamento alimentare, disturbi dell’umore, ansia e attacchi di panico. 

“In questi primi cinque anni di abbiamo visto aumentare i bisogni familiari – commenta don Francesco Pesce, presidente del Centro della Famiglia di Treviso – Crescono anche le difficoltà dei genitori nel gestire le difficoltà dei figli in età evolutiva: una fragilità nella fragilità. Un altro dato emerso indica che 1/3 degli utenti del Consultorio viene da Treviso, il resto arriva da Comuni limitrofi nel raggio di 30 km, questo a prova della forte territorialità del Centro della Famiglia. È significativo inoltre che i nuovi accessi avvengano per passaparola: è un segno di fiducia nei nostri confronti ma anche della presenza di una rete di relazioni tra le persone al di fuori del Centro”.  

 “In cinque anni abbiamo visto un cambiamento significativo negli accessi, con una crescita di utenti che chiedono un supporto per gli aspetti educativi dei figli adolescenti. I genitori fanno fatica a stare di fronte a figli che hanno cambiato linguaggi, stili e modalità di relazionarsi alla vita – spiega il direttore del Consultorio Familiare Adriano Bordignon – Riscontriamo poi la difficoltà dei caregiver che assistono persone fragili svolgendo un lavoro faticoso e non riconosciuto economicamente e socialmente”. 

“La famiglia è in crisi e ad oggi le politiche familiari sono insufficienti – prosegue il direttore – Fra i tanti fronti sui quali bisognerebbe intervenire c’è il superamento dell’Isee, un modello iniquo, che penalizza alcune categorie. Da tempo il mondo dell’associazionismo familiare si batte per l’introduzione del Fattore Famiglia, uno strumento di correzione dell’Isee, già impiegato dalla Regione Veneto con buoni risultati”. 

“Consultorio del Centro della Famiglia è uno dei luoghi della nostra Chiesa dove riusciamo ad incontrare le persone nelle loro esigenze e bisogni, e dove le fragilità della vita diventano occasione di incontro, di cura e di crescita – ha commentato il vescovo di Treviso mons. Michele Tomasi –  Le famiglie non sono un problema, ma una risorsa da sostenere e attivare, secondo il principio di sussidiarietà, affinché possano esprimere al meglio il loro ruolo di generare, sviluppare e far fiorire relazioni libere e liberanti. Il servizio del Consultorio diventa così anche espressione di partecipazione alla vita pubblica e contributo al bene comune, uno dei soggetti di quel privato sociale che contribuisce in modo alla vita di tutta la collettività, e che per questo va incoraggiato e sostenuto anche dalle istituzioni”.

“Al consultorio prende vita un modello di ‘fare sociale’ che condividiamo e supportiamo, basato sulla condivisione ma anche su un aiuto tangibile che permette di riconoscere le fragilità ma soprattutto di accompagnare il cittadino in tutte le fasi della sua vita, con grande umanità e professionalità” così il sindaco Mario Conte intervenuto al convegno. 

“Il lavoro del Consultorio del Centro della Famiglia è fondamentale specie per quando riguarda il rapporto coi Comuni, tanto è vero che l’abbiamo inserito nei nostri Piani di Zona – ha spiegato in conclusione la  presidente della Conferenza dei Sindaci Ulss 2 Marca Trevigiana Paola Roma – Penso a progetti fondamentali come quello per il contrasto al cyberbullismo, il supporto nella tematica dell’affido e quello alla fertilità. I Comuni hanno un capitolo dedicato al sociale e ottenere risultati è possibile soltanto lavorando in sinergia con tutti gli attori del territorio, come appunto il Consultorio”. 

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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