Giornata in memoria delle vittime del Covid. Minuto di silenzio e bandiere a mezz’asta anche nell’Alta Marca Trevigiana

L’Italia intera si è fermata oggi per ricordare le vittime del Covid e anche nell’Alta Marca Trevigiana, dalla Destra alla Sinistra Piave, le amministrazioni comunali hanno ricordato queste persone con un minuto di silenzio e con le bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali.

Il pensiero è andato ai defunti e ai loro parenti ma anche a tutte le persone che in quest’anno da dimenticare si sono impegnate con un contributo concreto nell’emergenza sanitaria.

Storie conosciute ma anche sconosciute perché in molti hanno lavorato dietro le quinte, senza bisogno di apparire, spinti solamente da quella voglia di fare del bene che, nonostante il difficile momento che stiamo attraversando, contraddistingue ancora la nostra gente.

Hanno colpito molto le immagini delle piazze deserte delle nostre comunità, nelle quali i sindaci con la fascia tricolore, accompagnati da dipendenti comunali, assessori e in alcuni casi anche alpini (come a Revine Lago), volontari della Protezione civile e agenti di polizia locale, si sono fermati per ricordare le persone che il mostro del Covid ci ha portato via e che potremo onorare solo con il rispetto delle regole e i sacrifici che ci vengono ancora richiesti per uscire da questo incubo il prima possibile.

Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto ricordare le persone morte a causa del Covid in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è veneto-zaia-180321.jpg

“Si fanno tanti bilanci rispetto a questa tragedia che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo – ha dichiarato Zaia – Queste sono ore di bilancio e io voglio solo ricordare tutte le persone che hanno perso la vita. Noi siamo una Regione che è stata toccata duramente. Ricordo che siamo ancora l’ottava Regione d’Italia per mortalità, abbiamo superato i diecimila morti. La tragedia l’abbiamo vissuta da vicino: non potrò mai dimenticare il fatto che si lavorava a mani nude il 21 febbraio, le settimane e giorni successivi, senza nessun protocollo operativo e senza i dispositivi”.

“Penso alla tragedia delle case di riposo e a tutto quello che è accaduto – prosegue -, al fatto che all’inizio ci dicevano ‘non utilizzate la mascherina che non serve’, i sintomatici, gli asintomatici. Fatto sta che il bilancio di questa tragedia è pauroso con i numeri dei morti a livello internazionale. Anche a livello europeo tutti gli Stati sono stati toccati e ovviamente a livello nazionale. Stiamo parlando di persone che hanno perso la vita e a volte queste morti sono state purtroppo maldestramente liquidate da parte di qualcuno come ‘ma tanto era anziano’ o ‘ma tanto aveva altre malattie’. Non posso neanche non ricordare che nei primi periodi c’era quasi la volontà di giustificare queste morti con frasi come ‘ma ne muoiono di più per l’influenza’ Quante volte abbiamo sentito questa frase ignobile?”.

“Anche un solo morto è una tragedia – conclude – Oggi noi dobbiamo ricordare, abbiamo l’obbligo di ricordare. Lo facciamo volentieri in questa giornata e io ringrazio che sia stata fissata una data per ricordare tutte queste persone. Ricordiamo tante storie di vita. Quante volte abbiamo detto che l’età media dei nostri morti è sugli ottantuno anni? Se ne sono andati quelli che hanno fatto grande questo Veneto. Se ne sono andati coloro che hanno conosciuto l’emigrazione, coloro che si sono spaccati la schiena a lavorare per far grande questo popolo, chi ha conosciuto la fame in molti casi e ha visto le guerre. Se ne è andata una parte di Veneto con questo Coronavirus, delle storie di questa comunità. Quante persone note e meno note se ne sono andate?”.

Zaia ha ricordato i medici, i lavoratori e tutte le persone che si sono prodigate in tanti campi e ha spiegato che non si tratta di un bilancio del passato perché l’emergenza continua.

Per il presidente del Veneto, queste persone vanno ricordate grazie a questa giornata ma anche con l’impegno quotidiano per uscire il prima possibile da questa situazione.

Questi i dati di oggi, giovedì 18 marzo 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 4.309.367 tamponi molecolari, 3.599.796 tamponi rapidi, 42.222 tamponi nelle ultime 24 ore, 1.761 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 361.008 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 36.938 positivi in questo momento, 1.821 ricoverati (14 in più nelle ultime 24 ore) di cui 211 terapie intensive (quattro in più di ieri) e 1.610 ricoverati in area non critica (10 in più di ieri), 293 pazienti non Covid in terapia intensiva, 10.295 morti in totale (36 morti in più di ieri) e 17.020 dimessi.

La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 4,17%.

(Foto: per concessione dei Comuni seguiti da Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati