Giro di vite della Polizia contro l’immigrazione clandestina: tre rimpatri

Il Questore della provincia di Treviso, Manuela De Bernardin, in seguito ai provvedimenti di espulsione giudiziaria emessi dal Magistrato di Sorveglianza di Venezia, ha disposto l’accompagnamento alla frontiera di due cittadini nigeriani, classe ’95 e ’93, allontanati dal territorio italiano dopo la loro scarcerazione dalla Casa circondariale di Treviso.

Il ventinovenne, giunto irregolarmente sulla costa sicula nel 2015, ha orbitato nelle province di Padova e Venezia, evidenziandosi sin da subito sotto il profilo della sicurezza pubblica, commettendo svariati reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio.

Proprio a seguito di una rapina commessa nel Veneziano, l’uomo venne arrestato nel gennaio 2023 e condannato, con pena definitiva, a 2 anni e 2 mesi di reclusione, pena infine sostituita con l’espulsione dal territorio dello Stato, eseguita dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione che hanno imbarcato lo straniero su un volo con destinazione Lagos.

La stessa sorte è toccata anche al trentunenne, anch’esso arrivato irregolarmente sulla costa siciliana con un barcone nel 2014, e stabilizzatosi nelle province di Padova, Venezia e Treviso.

Negli anni trascorsi in Italia, l’uomo si era inserito attivamente in un’organizzazione dedita all’importazione e al traffico di sostanze stupefacenti, con interessi criminali consolidati nelle zone limitrofe alla stazione ferroviaria di Mestre.

L’uomo, arrestato dalla Polizia nel 2018 e nel 2023, è stato condannato a una pena definitiva a 4 anni e 4 mesi di reclusione.

La pena, come per il suo connazionale, è stata sostituita con la definitiva espulsione dall’Italia, anch’essa eseguita imbarcando il nigeriano su un volo con destinazione Lagos.

Oltre alle espulsioni giudiziarie, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Treviso, in seguito al provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Treviso, ha accompagnato alla frontiera una cittadina cinese classe ’82, in Italia senza fissa dimora.

Alla donna, già nel 2014, era stato revocato il permesso di soggiorno per mancanza dei requisiti, ragion per cui aveva effettivamente lasciato l’Italia. Successivamente, però, la cittadina cinese aveva ottenuto un permesso di soggiorno brasiliano, tramite cui era riuscita a fare rientro in Italia, giungendo prima in Serbia a bordo di un aereo e successivamente, attraverso il confine italo/sloveno, nel nostro Paese, eludendo i controlli di frontiera.

La quarantaduenne, il 9 maggio scorso, è stata quindi accompagnata alla frontiera di Milano – Malpensa dove, in esecuzione del Decreto di Espulsione, è stata imbarcata su un volo con destinazione Pechino.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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